L’onestà di Edin Dzeko: dopo il primo anno «potevo lasciare la Roma, ma sono uno che non molla»; i tifosi «a volte sono fanatici, per me è difficile andare a cena ma ti danno una carica in più»; «sarà bellissimo vivere un derby con lo stadio pieno. Ed entro un paio d’anni vorrei lo scudetto». In un’intervista realizzata lo scorso venerdì, l’attaccante bosniaco racconta di sé e del momento che sta vivendo con la Roma, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport".
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Dzeko: “Lo scudetto a Roma nei prossimi due anni”
La promessa del bosniaco: "Possiamo riuscirci, nonostante la Juve. Il derby? Con i tifosi sarà finalmente bellissimo"
Ora Edin è pronto per il derby: «Per chi non lo vive è difficile capire: se vinci per i tifosi la vita è più bella. Finalmente le proteste sono finite, quindi vivrò il derby più caldo. Sfide così in uno stadio semi-vuoto erano tristi». La tristezza dei suoi primi mesi romani è solo un lontano ricordo. Così come i fotomontaggi in cui veniva chiamato «Edin Cieco»: «Con i nuovi mezzi di comunicazione hanno tutti qualcosa da dire. Se un addetto ai lavori mi critica lo accetto, ma purtroppo giudicano molti che in realtà non capiscono nulla. Queste critiche le ignoro. Il primo anno sono andato male perché al City durante la preparazione non mi avevano fatto giocare sapendo che me ne sarei andato. Fisicamente ero fiacco. Avrei potuto lasciare la Roma dopo il primo anno ma non sono uno che molla e la mia famiglia ed io qui stiamo benissimo». Meglio, allora, pensare al derby ma soprattutto al campionato: «La favorita per il titolo è sempre la Juventus, però questo campionato è più equilibrato. E io ho ancora due anni per vincere lo scudetto».
Dopo aver trionfato in Premier e in Bundesliga, gli manca la Serie A, poi potrebbe anche emigrare. Perché, per l’ennesima volta, dalla Cina e dagli Emirati sono pronti ad offrirgli ponti d’oro per portarlo da quelle parti. Ma per adesso Dzeko sorride, ringrazia e dice puntualmente no.
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