Definirlo rilassato forse è troppo: la partita di oggi è delicatissima ed Eusebio Di Francesco lo sa bene. Si concede battute con i cronisti, ironizza sul ruolo di Pastore ("Se ho cambiato modulo un motivo ci sarà, ma può stare sereno, per ora non tornerà a fare la mezzala"), si dice soddisfatto dei progressi di Schick e, soprattutto, quasi non accenna ai tanti infortunati che ha la Roma. "Aiutatemi voi", dice quando fa l’elenco, visto in quanti sono in infermeria: Mirante, Juan Jesus, Perotti e De Rossi, che la prossima settimana proverà a tornare in gruppo, oltre a Florenzi, tenuto ancora a riposo perché debilitato, e Nzonzi, convocato ma non certo al meglio. Il passaggio del turno in Coppa Italia e le buone prove in campionato (tre vittorie nelle ultime quattro) - scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport" - gli hanno restituito un po’ di certezze ("Stiamo crescendo, ma aspettiamo a dire che siamo guariti") e anche la forza di affrontare un mercato che non è esattamente quello che si aspettava. A dicembre parlava di investimenti inevitabili, a gennaio modifica la linea: "Comprare tanto per fare no, in caso rimaniamo così. Monchi sta vedendo se c’è qualche opportunità e io mi fido di lui". Fiducia è un altro dei concetti chiave della partita: con ogni probabilità la darà a Karsdorp sulla fascia destra dal 1’ (due di fila dall’inizio è un inedito a Roma per l’olandese), metterà Kluivert esterno alto e confermerà Zaniolo come trequartista al posto di Pastore.
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Di Francesco: “Noi, in crescita ma non guariti”
"Vincere questa gara è un dovere. No al mercato tanto per fare e a Pastore mezzala"
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