Se si sia emozionato e se abbia semplicemente sorriso vedendo la notizia di un cavallo chiamato DDR in suo onore non è dato sapere. Di certo, considerato il nobile dna del puledro, che è il nipote di Varenne, Daniele De Rossi avrà pensato che una nascita così può essere sempre di buon auspicio. Ha bisogno di un po’ di fortuna il capitano della Roma, però, non si arrende, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport. Ha lavorato ancora a parte, ma spera di poter essere almeno in panchina domenica. Lo scorso anno, contro i rossoblù a Marassi, era stato espulso per una manata a Lapadula, quest’anno invece, nello stesso stadio, il suo gol contro la Sampdoria ha dato il via alla rimonta Champions della Roma. Ha messo le cose a posto, ma per sistemarle definitivamente spera che il quarto posto diventi certezza. E con lui la Champions del prossimo anno: un bel motivo in più per continuare.
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De Rossi “vede” Marassi e cavalca verso il rinnovo
Il puledro nipote di Varenne è stato chiamato DDR in suo onore, il capitano lavora per il finale e il futuro: Genoa o Juve, ritorno vicino
Saranno settimane di riflessioni e pensieri. Ma, visto che il contratto scade il 30 giugno, anche di colloqui con il nuovo d.s. ed eventualmente il nuovo allenatore. La Roma lo ha inserito nelle immagini della nuova tournée americana, secondo indiscrezioni avrebbe già posato con la nuova maglia. In questi giorni intensi, per lui è fondamentale la presenza della famiglia. Lunedì sera, con sua moglie Sarah, De Rossi ha fatto toccata e fuga a Milano per assistere al concerto dei Mumford & Sons, ma non ha saltato un allenamento. Ieri era a Trigoria e, anzi, nei giorni di riposo ha lavorato per recuperare il prima possibile. Genova lo aspetta, altrimenti appuntamento al 12 maggio contro la Juve.
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