Millesettecento giorni dopo e uno striscione che racchiude un po'tutto: "Ci siamo lasciati con una promessa nei tuoi confronti, oggi ci ritroviamo per continuare a mantenerla, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Siamo tutti DDR". Con la firma della Sud e il ricordo di quella promessa fatta a Daniele De Rossi quel 26 maggio 2019 giorno del suo addio alla Roma. "Noi non ti lasceremo mai", il giuramento della sua gente. E ieri glielo hanno ricordato a più riprese. Accogliendolo con un boato, salutandolo di cuore a fine partita e incitandolo a lungo durante la partita. L'atmosfera "L'abbraccio alla Sud è uno dei momenti che verranno messi nell'album dei ricordi della mia vita - ha detto a fine partita De Rossi -. Tempo fa dissi che l'unico rammarico era poter dare una sola carriera alla Roma. Ecco, forse ora la seconda mi è stata donata. "In questi 4 anni e mezzo ho continuato a ricevere tanto amore, forse anche più di prima. Stavolta non mi sono goduto tanto l'atmosfera perché dovevo pensare a cento cose, la tensione fa questo. Ma ci sono i social, andrò a vedermi gli striscioni. Ho il cuore che mi scoppia per i tifosi, non potrei essere più contento". E tra le cento cose alle quali ha dovuto pensare c'è stata anche quella più importante, la partita. Bisognava vincere e così è stato, anche se le due facce della Roma non lo hanno reso felice fino in fondo. "Risultato buono. Il primo tempo mi è piaciuto, nella ripresa siamo calati forse anche un po' per insicurezza. Forse anche per colpa mia, abbiamo aumentato i carichi di lavoro e i ragazzi erano un po' imballati". Se nei primi 45 minuti la palla andava, nella ripresa sembrava quasi impantanata."Il possesso palla va bene se lo fai veloce, altrimenti ci ammazzano. Ma se lo facciamo bene, con i giocatori che abbiamo possiamo divertirci". Certo, poi c'è anche la sfortuna, che ti porta a dover rinunciare quasi subito a Spinazzola e a inizio secondo fernpo anche a Dybala. Ed infatti senza di lui ha iniziato a non spingere più sull'acceleratore anche la Roma. "Quando esce Dybala c'è meno qualità, esattamente come quando esce Leao o Lautaro c'è meno velocità e meno profondità. Ma anche senza Dybala dobbiamo essere in grado vincere contro il Verona e di giocare meglio di come abbiamo fatto negli ultimi 30 minuti". E allora la difesa a 4 come mantra, forse anche per le prossime gare. "La squadra, anche soffrendo, ha lottato e speso tanto. E i giocatori hanno dimostrato di tenerci molto". Proprio come lui, che ha avuto il cuore in tumulto per 90 minuti. Poi si è lasciato andare, ha festeggiato, come è giusto che fosse. Millesettecento giorni dopo c'è ancora Daniele nel cuore della gente giallorossa. Con una promessa, quella di quel 26 maggio 2019: siamo tutti DDR.
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