A Manchester lo avevano soprannominato super-sub, quando Edin Dzeko era l'arma segreta di Mancini e cambiava le partite entrando dalla panchina. "Ma no, non mi piaceva essere chiamato così, perché io in realtà soffrivo a stare fuori, preferivo essere il titolare". Però ci sono i momenti. Le situazioni. E le settimane. Prendi questa qui: da Palermo al Sassuolo, otto giorni, due panchine, due gol entrando in campo e spaccando match che – prima del suo ingresso – vivevano sul filo sull’equilibrio.
rassegna stampa
Chiamatelo Super-sub. Per Dzeko due panchine e due gol in 8 giorni
In mezzora è stato il giallorosso ad avere tirato di più in porta. Così ritorna in mente il soprannome che gli avevano dato al City
Ha giocato solo un terzo di partita Edin, eppure ha fatto in tempo a risultare il giocatore che ha tirato di più in porta dei suoi. Venerdì 17 ha compiuto 31 anni, ma avrà festeggiato di più per la festa del papà, ieri, con le figlie Sofia e che Una erano allo stadio e a fine partita si sono infilate nel tunnel degli spogliatoi, perché, scrive Stoppini su La Gazzetta dello Sport, una festa del papà con gol annesso non è roba per tutti. Una stagione quasi perfetta finora, dove manca solo un trofeo da alzare, come successo in Inghilterra e Germania. E intanto a suon di gol si propone per un titolo individuale sfidando Belotti.
Erano bastate invece un paio di partite un po’ al di sotto della media e una prestazione insufficiente contro il Lione per far tornare d’attualità i mugugni, i dubbi, i "siamo sicuri che sia proprio lui il centravanti giusto?". Dzeko entra e segna con il Sassuolo:vale almeno un paio di settimane di tranquillità. Il cambio di passo, però, è tutto qui: un anno fa di questi tempi erano solo "musini", ora sono solo gol.
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