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rassegna stampa

Capitano sì o no? La città è divisa ma non la Roma: la fascia è di Dzeko

Il bosniaco contro la Juve che lo voleva. C’è chi lo ha già perdonato e chi lo critica

Redazione

Che poi, a conti fatti, la preoccupazione fino a qualche giorno fa era semplicemente quella di vederlo con un’altra maglia. Tra l’altro, alla prima da juventino proprio contro la Roma, all’Olimpico. E invece domenica il destino di Edin Dzeko sarà ancora una volta rovesciato rispetto alle aspettative. In passato gli era già successo nel gennaio 2018 e nell’estate 2019. In quei casi, però, Dzeko non era il capitano della Roma e ritrovarsi poi di nuovo giallorosso è stato più semplice del previsto. Questa volta, scrivono Andrea Pugliese e Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport", c’è qualcosa di diverso e cioè proprio quella fascia lì. E allora negli ultimi giorni Roma si è divisa: giusto dargliela ancora o meno? Per la Roma il problema non esiste, contro la Juventus il bosniaco sarà il capitano della squadra. Tanti tifosi, però, lo criticano perché si era già promesso ai bianconeri, i rivali di sempre, mentre molti altri lo "assolvono" perché la cessione l’avrebbe cercata il club e non lui.

La questione è reale e non filosofica. Lo stesso Edin, in cuor suo, non ci è rimasto bene quando ha capito che una parte della tifoseria non lo vorrebbe più capitano. "Dzeko va recuperato a tutti i costi, deve essere convinto del fatto di restare e deve rimanere concentrato per il bene della Roma", dice Roberto Pruzzo, uno che Edin punta ad agganciare nella classifica dei bomber giallorossi di sempre. "È il capitano di questa squadra, il leader incontrastato. E così deve restare anche in questa stagione", dice l’attore Massimo Ghini. Parere sostanzialmente condiviso anche da Giacomino Losi, storico capitano della Roma degli Anni ‘50 e ‘60: "Era il capitano della Roma prima di questa trattativa, deve restare tale anche ora. Non vedo perché non dovrebbe esserlo più. Sembrava in procinto di andare alla Juve, ma non ci è andato. E poi bisognerebbe vedere quanto era davvero vicino ai bianconeri". Un club che, ad esempio, conosce bene Angelo Di Livio. Lui, da tifoso romanista, con la Juventus ha giocato sei anni: "È giusto che Dzeko indossi ancora la fascia. Chiusa l’ipotesi di andare ai bianconeri, è normale che sia così. Anche perché è il giocatore più carismatico della Roma". Chiusura con Ciccio Graziani: "Intanto Edin deve giocare, guai a tenerlo ancora in panchina. Le storie di mercato esistono da sempre, giusto che la fascia resti a lui. I tifosi gli sono affezionati, basterà un gol per dimenticare tutto".

I compagni, del resto, non hanno dubbi. Dzeko viene visto ancora come il capitano della squadra e, in generale, la soddisfazione più grande è vederlo ancora lì, con loro, a combattere per il bene della Roma. A iniziare da Lorenzo Pellegrini, che poi di Edin è grande amico ma anche vicecapitano. Piuttosto, Dzeko dovrà chiarirsi presto con Fonseca, mettendo da parte le frizioni emerse dopo la figuraccia con il Siviglia. Da allora il rapporto tra i due è sfilacciato e tra i motivi per cui Dzeko aveva deciso di andare alla Juve c’era anche questo. Il futuro di Fonseca, tra l’altro, è sempre più in bilico e l’allenatore ha capito come la fiducia nei suoi confronti sia minore di prima.