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Attacco alla Champions. Gol, estro e varietà: così Fonseca spera

LaPresse

Ora il tecnico ha scelte in tutte le posizioni: la rimonta europea resta nel mirino

Redazione

Quando ieri sera avranno spento la televisione, dopo aver visto l’Atalanta asfaltare il Sassuolo, i giocatori della Roma è possibile che abbiano pensato che non è il momento di arrendersi, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Ovvio, la rimonta per centrare la qualificazione alla prossima Champions League non è affatto semplice, ma la banda di Paulo Fonseca non ha intenzione di arrendersi.

Mercoledì sera contro la Sampdoria i giallorossi hanno bisogno di vincere e convincere, puntando innanzitutto sulla capacità di fare gol. Le scelte a disposizione di Fonseca non sono affatto poche, anzi. Se Dzeko è il totem a cui si appoggia tutta la Roma per cercare leadership e gol, per le altre posizioni del reparto offensivo la concorrenza è aperta.

In attesa che l’allenatore portoghese sciolga gli ultimi dubbi riguardo il sistema di gioco - perché resta sempre la tentazione di provare la difesa a tre (e mezzo) per poter impostare con un centrocampista spostato dietro (Cristante) - oggi Fonseca farà allenare la squadra all’Olimpico. Sarà utile per cercare di abituarsi a quell’atmosfera un po’ surreale dello stadio vuoto e a trovare dei punti di riferimento in una situazione anomala.

Tra le anomalie (però positive) ci sarà anche quella di avere quasi tutta la rosa a disposizione, se si eccettuano Zaniolo e il portiere Lopez. Così i cambi saranno senz’altro tanti, e la Roma pare in grado di permetterseli. Ai lati di Dzeko, infatti, è concorrenza aperta.

Sulla fascia destra si giocano il posto Perez e Under, mentre a sinistra Kluivert pare in netto vantaggio su Perotti, che peraltro ha accusato anche problemi alla ripresa della preparazione. In posizione di trequartista, poi, si giocano il posto Pellegrini e Mkhitaryan, con Pastore come terzo incomodo. Intendiamoci, per motivi differenti nessuno di loro è al meglio sul piano fisico, ma sono poche le squadre europee che possono permettersi tale abbondanza.

Tra l’altro, nel catechismo di Fonseca gli esterni hanno il compito di stringere spesso verso il centro del campo, sia per cercare la conclusione o i tagli per le verticalizzazioni, sia per lasciare le corsie libere alle avanzate dei terzini, che hanno nella spinta il loro primo compito. D’altronde, Zappacosta e Kolarov - i primi candidati a essere titolari mercoledì sera - hanno una vocazione offensiva che non può essere messa in discussione. È per questo che, da ora in poi, l’attacco della Roma sarà chiamato a produrre più di quanto fatto finora prima dell’interruzione del campionato.

È l’ultima possibilità per continuare ad avere l’Atalanta nel mirino e sperare nella qualificazione alla Champions. Dall’altra parte dell’oceano Atlantico, siamo convinti che sia Pallotta che Dan Friedkin, aspirante erede al trono giallorosso, apprezzerebbero parecchio.