Ci vuole pazienza. E la Juve dà l’esempio: aspetta Edin Dzeko, ben sapendo che Roma e Napoli hanno bisogno di tempo per sbrogliare la matassa-Milik, scrivono Carlo Laudisa e Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.
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All’ultimo respiro: Dzeko aspetta, Milik fa il duro
ADL su due fronti: il polacco e la Roma. Paratici: "C’è tempo"
"Abbiamo 15 giorni di tempo: con serenità sceglieremo il giocatore che fa al caso nostro. - dice Paratici - Ci sono altre soluzioni in essere". A Sky provano a smuoverlo: inutile. Piuttosto conferma implicitamente di aver liberato Suarez: "Non ha il passaporto...". Nessun riferimento a Giroud. Ma neppure a Dzeko, a riprova che a Torino questa situazione non piace. Ma non si va oltre. La speranza è che tra oggi e domani Roma e Napoli risolvano la questione economica: è l’ipotesi più ottimistica, quella senza strascichi. Sì, perché intorno all’affare-Dzelo aleggia quel Roma-Juve del prossimo weekend. Una coincidenza scomoda per tutti.
Nelle ultime ore si è parlato di un rialzo dell’offerta juventina per il bosniaco: da 15 milioni, a 16, se non 17. In generale, tutto sembra così vicino eppure, paradossalmente, così lontano. Certo, il discorso legato alle pendenze fra il Napoli e Milik, al momento, non si risolve perché il polacco ha deciso di non voler cedere. Ma anche con i giallorossi c’è qualcosa da mettere a posto. "C’è una trattativa con la Roma ancora non andata a buon fine – ha detto ieri Giuntoli, d.s. dei partenopei -, vediamo nei prossimi giorni".
Concetto che non lascerebbe pensare ad ultimatum, a meno che la Juventus non rompa gli indugi e viri su un altro obiettivo. A quel punto, la Roma si terrebbe Dzeko (scontento) e il Napoli Milik (scontento). Cosa c’è, comunque, che deve andare a buon fine? Dettagli non banali.
Se la base dovrebbe essere quella di 3 milioni per il prestito, 15 milioni per il riscatto obbligatorio e 7 milioni di bonus, i giallorossi hanno riformulato parti dell’offerta, con una più che congrua valutazione dei due baby nella trattativa (Meloni e Modugno). Non basta, C’è poi c’è da mettere a posto la questione Covid. Di che si tratta? Se malauguratamente la pandemia travolgesse anche questa stagione e si sforasse oltre il 30 giugno, la Roma vorrebbe che il riscatto fosse posticipato, e perciò è stata valutata l’ipotesi del prestito biennale.
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