rassegna stampa

In metro a Tor di Valle, ecco il piano

Sulla Roma-Lido si arriverà ad avere circa 25 convogli operativi l’ora in grado di garantire il trasporto di circa 20mila passeggeri ogni 60 minuti

Redazione

È una delle grandi incognite del problema mobilità per lo Stadio della Roma di Tor di Valle: la disastrata ferrovia Roma-Lido di Ostia, proprietà Regione Lazio, servizio svolto da Atac, potrebbe essere la croce o la salvezza dei tifosi. Per il terzo anno consecutivo la linea vince il premio Caronte, come peggior tratta ferroviaria italiana, ma è sulla Roma-Lido che il Campidoglio ha puntato per trasportare i tifosi allo Stadio. E la Regione, entro gennaio 2018, varerà un piano pluriennale di interventi di ristrutturazione che, se ben coordinato, potrebbe risolvere due problemi: la capacità globale di trasporto dei passeggeri ed essere utile anche agli eventi sportivi di Tor di Valle. «Trasformeremo la vecchia ferrovia Roma-Lido in metropolitana. Resterà pubblica e garantirà il diritto alla mobilità di migliaia di romani», aveva detto Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, a gennaio dell’anno scorso. A febbraio 2016, poi, un vertice proprio fra Zingaretti e il ministro per le infrastrutture, Graziano Delrio, aveva sbloccato i famosi 180 milioni di euro del Governo, formalizzati, poi, dalla delibera Cipe che sbloccava i fondi, ad agosto dell’anno scorso. Poi, da allora, chiacchiere sull’appalto tante, fatti zero.

«I cantieri che Atac ha faticosamente aperto negli ultimi mesi sulla base dei finanziamenti della Regione purtroppo sono ora bloccati dopo l’avvio del concordato fallimentare che ha fermato i finanziamenti e i pagamenti» spiega l’assessore all’Urbanistica e Mobilità della Regione, Michele Civita. Tra l’altro, era praticamente dall’inizio dell’avventura della Giunta Raggi che si parlava, fin troppo, del concordato in Atac e questo ha spaventato molti fornitori. «Per evitare il rischio di vanificare il lavoro svolto, la Regione sta ragionando, sulla scorta di quanto fatto per la Roma-Viterbo dove è aperto un bando per il raddoppio per oltre 100 milioni, di realizzare gli interventi concordati in via diretta. La priorità ovviamente è l’acquisto dei treni. Stiamo ragionando su come completare le progettazioni su tutti gli interventi prioritari». Il che significa adeguare le sottostazioni elettriche, l’armamento della linea e ristrutturare le stazioni passeggeri. «Non posso entrare nel merito dell’appalto – prosegue Civita – ovviamente, e non è possibile fare previsioni accurate, soprattutto per quanto concerne la tempistica di consegna dei convogli che richiedono rodaggi e controlli molto accurati ma l’obiettivo è quello di riuscire a cambiare completamente la flotta della Roma-Lido e della Roma-Viterbo entro alcuni anni».

Quanti anni l’assessore non lo dice ma l’idea è che, se non interverranno problemi, ricorsi o altro, è possibile che per il momento dell’apertura dello Stadio di Tor di Valle – ad oggi ottimisticamente fissato per l’inizio della stagione 2020-2021 – molti dei problemi che affliggono la Roma-Lido possano essere almeno attenuati. Nella delibera Raggi sul pubblico interesse, infatti, è previsto che il contributo costo di costruzione (la parte in contanti degli oneri edilizi che la Roma e Parnasi pagano al Comune) sia utilizzato per finanziare il trasporto pubblico. I 45 milioni stimati del contributo verrebbero impiegati per pagare la nuova stazione Tor di Valle con la passerella pedonale sopra la via del Mare/Ostiense che immette nella zona curva sud dello Stadio, costo una decina di milioni di euro, più altri 35 per acquistare nuovi treni o ristrutturare quelli esistenti. L’iniziativa della Regione, invece, potrebbe portare a sostituire completamente l’attuale flotta cui, a quel punto, si sommerebbero i nuovi treni pagati Roma, portando il totale della flotta vicino al numero di 25 convogli operativi l’ora in grado di garantire il trasporto di circa 20mila passeggeri ogni 60 minuti.