rassegna stampa

Conte vara la «Giovane Italia»

Nel test in Germania spazio a Insigne, Zaza e Bernardeschi Il tecnico: «La base è buona, agli Europei faremo il massimo»

Redazione

Non sarà mai una partita come un’altra, non potrà mai essere un’amichevole. Italia-Germania, prove tecniche di Europeo. Stasera a Monaco (RaiUno alle 20.45) l’Italia di Conte sfida i campioni del mondo: la formazione azzurra sarà priva di diversi titolari, ma sarà pur sempre squadra. «La nostra forza fin qui è stata proprio questa - sottolinea il ct - avendo la possibilità di prendere il 34% di calciatori che giocano nel nostro campionato, la scelta si riduce vertiginosamente. È per questo che coi ragazzi abbiamo sempre lavorato per diventare una squadra piuttosto che limitarci a essere una selezione. Abbiamo rispetto della Germania, ma non abbiamo paura, troveremo un avversario arrabbiato dopo la sconfitta rimediata contro l’Inghilterra».

Il commissario tecnico conferma il modulo col quale gli azzurri hanno impattato contro la Spagna, sarà ancora una volta tre-quattro-tre. Davanti a Buffon ci saranno Darmian, Bonucci e Acerbi (ballottaggio con Astori), sulle corsie esterne Florenzi e Giaccherini, in mezzo Montolivo e Thiago Motta. Insigne e Bernardeschi partiranno dal primo minuto: con loro nel tridente offensivo ci sarà Zaza. Conte ha bisogno di fare le ultime valutazioni prima di stilare l’elenco dei convocati che porterà agli Europei. «È inevitabile che una buona base ci sia già - ammette il ct - ma c’è un certo numero di posti che deve ancora essere assegnato. La convocazione di Thiago Motta non è stata dettata dall’emergenza, Jorginho è la risposta del campionato. È un peccato non aver avuto tre giorni di stage per capire meglio le loro potenzialità». L’ex tecnico della Juventus è determinato a portare avanti il proprio progetto fino in fondo. «Dipendiamo molto dal risultato, perché sono i risultati che spostano i giudizi. Non so dove arriveremo agli Europei - conclude Conte - ma so che quel risultato sarà stato il massimo: una volta conclusa l’avventura francese, i miei giocatori non dovranno avere alcun rimpianto relativo al risultato ottenuto, qualunque esso sia».

(S. Pieretti)