rassegna stampa

Bruno Conti scrive a Platini: «Basta baby scippati»

In Italia i giocatori delle giovanili non possono siglare contratti da professionista prima del compimento dei sedici anni. I club stranieri ne approfittano, offrendo loro cifre allettanti e portandoli via dal nostro Paese

Redazione

Per evitare nuovi casi meglio prevenire. Se la fuga dei giovani italiani all'estero è ormai fatto datato e conclamato, la tendenza che sta svuotando i vivai calcistici del nostro Paese ha alzato il livello di guardia anche all'interno di Trigoria. Sarà per questo che negli ultimi mesi la Roma ha ufficialmente intrapreso un lungo scambio di informazioni con la Uefa. L'ultima lettera è stata inviata dopo aver perso nello scorso gennaio il promettente Gianluca Scamacca: sedici anni, 195 cm d’altezza, 34 gol in 30 partite negli Allievi romanisti e un futuro da stellina assicurato. Il ragazzo, osservato speciale da almeno un paio d'anni tra i club più importanti d'Europa, ha salutato tutti firmando un ricco contratto con il Psv Eindhoven.

Una fuga, che Walter Sabatini ha provato ad evitare sino alla fine, nonostante la falla della legge permetta a chi ha un vincolo «giovanile» di firmare un contratto professionistico con un club straniero senza passare direttamente dal proprietario del cartellino. In Italia, infatti, tutti i facenti parte del settore giovanile non possono siglare contratti da professionista (massimo di 3 anni) prima del compimento dei sedici anni. 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso ha convinto la dirigenza romanista nel rivolgersi alla Uefa, con una lettera firmata anche dal responsabile del settore giovanile Bruno Conti diretta al vecchio nemico-amico Michel Platini. Nei contenuti, risaltava l'invito a promuovere nuove norme in grado di tutelare i club di fronte all'attacco degli investitori stranieri. La risposta non si è fatta attendere, senza però trovare elementi in grado di poter cambiare i regolamenti nell'immediato.

D'altronde non è certo un mistero che spesso le proposte arrivino direttamente ai genitori dei ragazzi, spiazzati dalle grosse cifre che diventano un'occasione economica irrinunciabile. Come nel 2008, quando il talentuoso classe '91 Davide Petrucci, volò in Inghilterra alla corte del Manchester United, disposto ad offrire 120.000 sterline all'anno contro i 20.000 euro proposti dai giallorossi. Ora è finito al Cluj in Romania. Dai tempi dei primi episodi (Maresca, Dalla Bona, Gattuso), le cose non sono cambiate: per esempio alcuni club hanno cominciato a fungere da veri e propri satelliti, prendendo e parcheggiando ragazzi in attesa del miglior offerente. Quello che successe a Raffaele De Martino, un altro ex romanista «fuggito» durante il torneo di Viareggio per aggregarsi agli svizzeri del Bellinzona in attesa di firmare un contratto più prestigioso con uno dei club della Premier (poi mai arrivato).

Tornando ai giorni d'oggi, la Roma è già corsa ai ripari per «proteggere» Luca Pellegrini e Andrea Marcucci, le due colonne che hanno trascinato i Giovanissimi Nazionali della Roma nella conquista del titolo lo scorso anno. Le pratiche per la firma del contratto professionistico sono già state avviate anche attraverso la mediazione del loro agente Mino Raiola, un nome che spesso è una garanzia. La stessa che la Roma non vuole più perdere.

Intanto ieri la Primavera di Alberto De Rossi ha vinto 3-1 a Empoli agganciando il Bari in vetta: gol di D’Urso, Lorenzo Pellegrini e Vestenicky.