Le indiscrezioni estive, da qualche ora, sono diventate verità, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero. Si diceva, nel mese di giugno, che la Roma aveva dato l’ok definitivo alla cessione di Nainggolan all’Inter solo nel momento in cui il club nerazzurro ha messo Nicolò Zaniolo nel pacchetto da spedire a Roma. Tutto questo perché il ragazzino, a Trigoria, era molto conosciuto e tanto tanto stimato. Roba di settori giovanili, ma non solo. Il fatto che Zaniolo abbia esordito in prima squadra, da titolare, in casa del Real Madrid, Champions League, senza aver giocato neppure un solo secondo in Serie A, sta a confermare che la Roma voleva davvero fortemente questo ragazzone dalle potenzialità (dicono) infinite.
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Una piccola squadra senza gioco e anima
Roma timida, a dir poco impaurita, passiva, incapace di mettere in fila due, tre passaggi di fila e con una fase difensiva ridotta ai minimi termini
Ecco perché la sua prestazione al Bernabeu, al di là di come siano andate le cose, deve essere valutata solo in prospettiva. La Roma, praticamente da subito, è stata in balia del palleggio dei blancos, e Zaniolo non è riuscito a tamponarlo esattamente alla pari dei suoi colleghi. Roma timida, a dir poco impaurita, passiva, incapace di mettere in fila due, tre passaggi di fila e con una fase difensiva ridotta ai minimi termini.
La Roma, è triste dirlo, non ci ha messo niente. Con tanti, troppi giocatori spettatori non paganti. Se per la Roma doveva essere la partita della svolta, o quantomeno della ripartenza, è stata invece la conferma che i problemi sono parecchi e manco piccoli.
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