Roma e Lazio sono pronte alla sfida ad alta quota o, pensando al piazzamento finale, da Champions. Eppure sanno bene che cosa le aspetta: questo è soprattutto il derby. Che va oltre la classifica. Qui è e sarà sempre così, scrive Ugo Trani su "Il Messaggero". Solo l'Olimpico, con il pubblico dimezzato, non offre più la cornice unica che ha spesso garantito lo spettacolo. Perché solo i tifosi della Lazio saranno presenti. Quelli della Roma, invece, hanno subito risposto no. Loro resteranno ancora fuori.
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Un derby per volare
La Lazio ospita la Roma in una sfida che non vale soltanto per la supremazia cittadina ma guarda molto più in alto
Stavolta, però, conta pure la classifica. Perché il derby della capitale è anche il big match del 15° turno. E, guardando il distacco di entrambe dalla Juve capolista, non bisogna frenare l'ambizione di Inzaghi e Spalletti. La lotta apertissima per il 2° posto, quello che porta direttamente in Champions, può introdurre allo step successivo, facendo cambiare l'obiettivo attuale (lo stesso del 15 maggio 2015, penultima giornata, con i giallorossi poi vincenti e quindi secondi). Il pomeriggio può servire, se sfruttato come si deve (con i 3 punti), per annunciare la candidatura nella corsa scudetto.
Le assenze, ultima quella di Salah, penalizzano più Spalletti che Inzaghi. Nella Roma c'è l'ipotesi del tridente di scorta: Iturbe, simile all'egiziano nelle caratteristiche, ha la chance di tenere in vita il 4-2-3-1, con l'esclusione di uno tra Peres ed Emerson, utili sulle fasce per il 3-4-2-1 che, nella formula ibrida, può prevedere 4 o 5 difensori. In ballo rimane pure Totti che non si nega la speranza di essere schierato accanto a Dzeko nel 4-3-1-2. El Shaarawy, appena recuperato, parte dietro.
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