rassegna stampa

Totti: “Adesso scappo in tv ma non dalla Roma”

LaPresse

L’ex capitano giallorosso: "Se Dan Friedkin dovesse comprare la società e mi chiamasse? Ci parlerei. Mai dire mai"

Redazione

È uno dei concorrenti più a suo agio nella fuga che fa da sfondo a Celebrity Hunted, il reality di Amazon Prime in streaming da venerdì. E sul piccolo schermo, pur interpretando se stesso, Francesco Totti ha carisma da vendere: scherza con i frati che lo ospitano in convento, scrive Ilaria Ravarino su Il Messaggero,, gioca col suo mito, e nella prima puntata del programma lascia a bocca aperta gli inseguitori con un colpo di scena da vero stratega. Dallo stadio allo studio: in tv è nata una stella.

E adesso? Un futuro da attore?

"No. Non è un'ipotesi che prendo in considerazione. Sono e resto un calciatore".

Ma perché Totti fa un reality?

"L'ho fatto perché in quel momento ero libero e avevo voglia di sperimentare una situazione diversa, di buttarmi in una nuova avventura. Certo: se fossi stato ancora alla Roma non l'avrei mai fatto".

A proposito: se Dan Friedkin dovesse firmare, è sempre certo di non volerci tornare, alla Roma?

"Se dovesse arrivare una telefonata, ci parlerei. Valuterei. Mai dire mai".

E scappato anche dalla Roma?

"A un certo punto l'ipotesi di andare via è diventata abbastanza concreta. Ma poi ha vinto il rispetto per la gente, per i tifosi, l'amore per la maglia. Non potevo tradire una società che mi aveva dato così tanto".

Da romanista: Roma in Europa League?

"È un obiettivo, come lo è il quarto posto. Ma sappiamo tutti che non è facile, il campionato sta per finire. Se riescono a rimanere uniti, e a fare bene il loro lavoro, possono ancora centrare gli obiettivi".

Nel reality fugge. Nella vita, con il coronavirus, restiamo a casa. Come la vive?

"È il momento della paura. Dobbiamo restare uniti, da nord a sud, e trovare questo benedetto vaccino. In giro c'è tanta ansia, anche perché tutti parlano e c'è chi dice la verità e chi cavolate. Dobbiamo essere forti. E seguire chi, dall'alto, ci dice: chiudete tutto. L'economia va a picco, purtroppo. Ma la salute viene prima".

Anche il campionato deve chiudere?

"Anche il campionato, si. Non è giusto che il bar debba chiudere e il campionato no. Sarebbe surreale. Anche se sarà un danno economico non da poco".