Ripartiamo dalla fine: Zalewski calcia il rigore decisivo, la palla non è ancora entrata in porta e Svilar comincia a correre. Dalla Curva Nord alla Sud: uno scatto lungo, veloce verso la gloria e il futuro, che vuole riempire con la sua presenza, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
Il Messaggero
Svilar, l’eroe con le mani sul futuro
A Frosinone era stato solo protagonista, contro il Feyenoord è diventato un eroe. Parare un calcio di rigore regala qualcosa di diverso, di speciale, è più di un gol, più di un bel gol. Mourinho nella sua ultima partita da allenatore della Roma, a Milano, lo ha schierato titolare e chissà se anche lui non avesse deciso di accantonare definitivamente il fido Rui Patricio. De Rossi per un po' ha provato il portoghese, a Frosinone la scelta definitiva, ben ripagata. Mile doveva solo aspettare il suo momento e lo ha fatto con pazienza, senza protestare né alzare i toni, lui che era stato tacciato come un predestinato, avendo esordito in Champions contro il Manchester United, indossando la maglia del Benfica, come il più giovane.
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