rassegna stampa

“Su di lui ci sono prove palesi”. L’accusa del gip a Lanzalone

Stadio, il giudice conferma i domiciliari per l'ex presidente Acea: "Indizi gravi"

Redazione

Giustificazioni inverosimili, per cercare di contestare prove "palesi". Sono pesanti le parole del gip Maria Paola Tomaselli a carico dell'ex presidente di Acea, l'avvocato Luca Lanzalone, ai domiciliari per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma a Tor di Valle, come riporta Michela Allegri su Il Messaggero.

Nel provvedimento con cui respinge la richiesta della difesa di sostituire la misura con la semilibertà, il giudice sottolinea che l'indagato "ha dimostrato spregiudicatezza e pervicacia nell'asservire la pubblica funzione al privato". In sede di interrogatorio di garanzia avrebbe reso dichiarazioni "contrastanti con i dati probatori".

All'ex presidente di Acea, consulente di punta della sindaca Virginia Raggi, gli inquirenti contestano di essere stato un pubblico ufficiale di fatto, nonostante non avesse un incarico formale in Campidoglio, e di avere agevolato Parnasi in cambio di incarichi di consulenza lautamente pagati.

Nei pareri depositati al gip dopo gli interrogatori di garanzia, la Procura, commentando il "sistema Parnasi", per la prima volta sottolinea che anche alcune "elargizioni" in favore di "soggetti riferibili alla Lega e alla società Eyu", vicina al Pd, potrebbero essere "illecite" e sono al centro di un altro capitolo dell'inchiesta.