Soli, senza assessori a corroborare una scelta politica che vacilla sempre di più, come riporta Il Messaggero. Ieri i consiglieri M5S hanno respinto la delibera di annullamento dell’interesse pubblico sullo stadio. Per farlo si sono aggrappati al parere negativo del Dipartimento Urbanistica. La volontà politica di andare avanti con l’opera, invece, non ha alcun appiglio. "L’annullamento non è la procedura corretta, forse sarebbe più appropriata una revoca. Oggi le opposizioni hanno dato un voto politico", osserva a margine con la consueta pacatezza la presidente della commissione Urbanistica Donatella Iorio dimostrando di aver pensato, eccome, a un’exit strategy sullo stadio pure lei, come Grancio. Lo stadio, si sa, scotta da qualsiasi punto lo si maneggi.
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Ieri i consiglieri M5S hanno respinto la delibera di annullamento dell’interesse pubblico sullo stadio
Il Patrimonio ha dato parere positivo alla delibera Grancio, ma secondo il capogruppo M5S Giuliano Pacetti, la funzionaria che ha dichiarato la positività "parlava a titolo personale perché non c’è nessun pezzo di carta".
La verità è che la visione d’insieme su Tor di Valle non c’è più. Se c’era, era scritta nero su bianco nel parere dell’Avvocatura rimasto top secret, perché non positivo.
"Sul progetto questa maggioranza dovrà comunque esprimersi di nuovo non appena gli uffici avranno controdedotto le osservazioni. E per ora non c’è una decisione condivisa", afferma Iorio, consapevole che potrebbero arrivare nuovi scossoni dalla Procura. "Spero che lo Stadio della Roma si faccia da un’altra parte", ha detto ieri Roberta Lombardi.
Risponde Iorio che si sente impotente: "Non si può rilocalizzare perché non è un impianto pubblico, non possiamo fare niente".
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