C’è un piano B che aleggia nella conferenza dei servizi attraverso il quale si può inserire il Ponte di Traiano con nuove cubature annesse nel progetto dello stadio a Tor di Valle. Una risposta alla relazione della Regione, come scrive Simone Canettieri su Il Messaggero, pronta a spiegare che senza questa infrastruttura la viabilità la domenica, nel pre e dopo partita, sarebbe congestionata. E così il proponente potrebbe sfruttare alcune lacune della delibera Raggi per ritornare all’antico.
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Stadio, la beffa delle cubature per costruire il ponte di Traiano
il proponente potrebbe sfruttare alcune lacune della delibera Raggi per ritornare all’antico
Si gioca sul filo delle strategie e nessuno vuole scoprire le proprie carte. La mossa potrebbe arrivare già dalla prossima riunione della Conferenza dei servizi. Il Ponte di Traiano nel progetto dell’As Roma non c’è. Il Comune pensa che possa bastare quello dei Congressi (finanziato dal Cipe e non carico dai costruttori) per collegare la città a Tor di Valle. Il ministero dei Trasporti ha già detto di no: serve anche il Ponte di Traiano. Lo ha messo nero su bianco nel parere consegnato dallo Stato. Sarà dunque proprio l’organo tecnico a stabilire se l’impianto di Tor di Valle e le cubature commerciali annesse abbiano a meno la pubblica utilità. L’aria che tira è quella del no.
Qualora arrivasse il responso “serve anche il Ponte di Traiano” la situazione potrebbe complicarsi e, secondo alcune letture, anche le cubature rischierebbero di aumentare. La Regione su questo punto sembra essere netta: così non va.
Mancando i limiti della compensazione se la conferenza dei servizi dovesse pretendere il Ponte di Traiano, i proponenti potrebbero chiedere di rivedere le cubature. Aumentando per esempio le palazzine (ora sono 18) e la loro altezza che dovrebbero puntellare lo stadio. Questa mossa però rischia di rifare partire il progetto daccapo.
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