rassegna stampa

Giocava con De Rossi, si finge un Casamonica: ex calciatore arrestato

Un ex giocatore delle giovanili della Roma si presenta in farmacia e tenta un'estorsione: "Vengo a ritirare il pizzo, sono del clan". Ilario Ricozzi ha minacciato il titolare: "O pagate o vi sparo". Sfogo al processo: "Rovinato dall'alcol"

Redazione

Dai sogni di gloria rincorrendo un pallone da calcio insieme a Daniele De Rossi e Alberto Aquilani, suoi compagni di squadra nelle giovanili della Roma, fino all'oblio: "Sono dei Casamonica. Sono venuto a ritirare i 150 euro del pizzo". È così che Ilario Ricozzi, giovane promessa della primavera giallorossa nei primi anni 2000, si è presentato sabato pomeriggio nella farmacia San Cleto in via Montecassiano. Voleva raggranellare qualche soldo fingendo di appartenere al temibile clan sinti, invece è stato arrestato per estorsione, scrive Marco Carta su "Il Messaggero".

"Se non mi dai i soldi, ti sparo e per il futuro avrai ripercussioni sulla tua attività". In questo modo il 34enne aveva provato ad intimorire il titolare della farmacia. Con fare da boss Ricozzi era riuscito a farsi consegnare tutto l'incasso. Poi, quando ieri mattina Ricozzi si è ritrovato a piazzale Clodio per la convalida dell'arresto, ha cambiato atteggiamento. E di fronte al giudice ha dato vita ad un lungo sfogo: "Giocavo a calcio nella Roma, poi ho iniziato a bere. Non sono un Casamonica. Nemmeno li conosco. Ho detto così perché avevo bisogno di denaro. Non lavoro, guadagno qualche soldo giocando a calcio nelle categorie inferiori".

Sognava l'esordio in Serie A, come i suoi compagni più illustri Daniele De Rossi, attuale capitano della Roma, Alberto Aquilani o Simone Pepe, forse i più famosi esponenti di quella generazione d'oro di campioncini. Per l'ex difensore centrale le cose sono andate diversamente: prima una carriera calcistica deludente, passata a girovagare fra le serie minori senza troppa fortuna. Poi i guai con la giustizia: i precedenti per stalking nei confronti dell'ex fidanzata, i maltrattamenti in famiglia, e infine l'accusa di estorsione, che per ora gli è valsa gli arresti domiciliari.