Un ritorno alle origini a suon di gol. Secondo quanto riporta Benedetto Saccà del Messaggero, gli allenatori della serie A avrebbero compreso che l'utopia del <falso nueve> non è applicabile al nostro campionato, imperniando le formazioni nostrane sulla ritrovata figura del centravanti; una tendenza antica che sembra essere tornata di moda nel nostro calcio. Nella corsa al titolo, ad esempio, il Napoli vive di Higuain, capace di siglare 24 reti in 24 partite. La Juventus, viceversa, si affida al giovane Dybala, autore di 13 centri. Se i numeri confermano che lo scudetto verrà assegnato dalle segnature degli attaccanti, il medesimo criterio deciderà la corsa all'Europa. La Fiorentina, che occupa la terza piazza, ripone le sue speranze nel talento discontinuo di Ilicic e Kalinic, entrambi autori di 10 reti, mentre l'Inter confida in un andamento regolare del suo bomber prediletto, Mauro Icardi. Entrambe le formazioni non possono prescindere dai gol delle loro punte. Stessi patemi per la Roma, con Dzeko che fino ad ora ha realizzato solo tre segnature ed è a secco dal 21 novembre, con Pjanic capocannoniere improvvisato della squadra a quota 8 reti. E se il Milan vive di alti e bassi, può consolarsi con i 12 gol di Bacca. Neppure pochi per inseguire l'Europa.
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Scudetto e Champions sono una questione di bomber
Gli allenatori della serie A e gli attaccanti, un idillio ritrovato.
(B. Saccà)
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