rassegna stampa

Scommesse, approvato il divieto di sponsor. Rivolta della Lega Calcio

Miccichè: "Sono preoccupato per la tenuta occupazionale e lo sviluppo del calcio italiano e del suo indotto"

Redazione

Luigi Di Maio esulta. Parla di una misura alla quale tiene moltissimo. "Siamo il primo paese in Ue che fa una cosa del genere". Sul divieto di pubblicità dei giochi la maggioranza, insomma, sembra viaggiare compatta. Dall'altro lato, quello delle società di scommesse ma, soprattutto, dal mondo del pallone, l'allarme ha raggiunto il livello rosso. Ieri la Lega di Serie A ha espresso "estrema preoccupazione", come riporta Il Messaggero.

Il timore è che gli investimenti del settore vengano "dirottati all'estero". La Lazio, per esempio, ha visto saltare la trattativa per uno sponsor da 20 milioni in tre anni. Il presidente della Lega, Gaetano Micciché, si è detto "preoccupato per la tenuta occupazionale e lo sviluppo del calcio italiano e del suo indotto". L'industria del calcio, ha ricordato Micciché, "è tra le prime dieci in Italia e occupa, direttamente e indirettamente, circa 130 mila persone. Per tutelare questo settore di così grande rilievo economico e sociale", ha detto ancora il presidente della Lega, "è necessario individuare soluzioni che possano coniugare gli interessi delle varie parti in gioco ed evitare il ritorno al gioco d'azzardo illegale". Da qui la richiesta di un "tavolo di confronto e di lavoro indirizzato all'individuazione di soluzioni che impattino realmente sul contrasto alla dipendenza del gioco e preservino l'occupazione e l'indotto del calcio". La Lega ha ricordato che solo nella passata stagione dodici squadre su venti hanno avuto contratti di sponsorizzazione con le società di betting.

Sul piede di guerra ci sono anche le società di scommesse. 2Il nostro sistema non ha bisogno di divieti ma di riforme", ha tuonato Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia, la filiera dell'industria del gioco e dell'intrattenimento di Confindustria.