rassegna stampa

Schick, un’altra prestazione shock da corpo estraneo

Il ceco continua sistematicamente a deludere sprecando tutte le opportunità che gli vengono concesse. Ma non è stato l’unico ad aver steccato clamorosamente la prestazione

Redazione

Il pareggio, stavolta, è realmente una mezza sconfitta, come scrive Mimmo ferretti su Il Messaggero. Tornare a casa da Bologna con un solo punto è bottino magrissimo: il campionato a tre per due posti in Champions non prevedeva più il minimo errore, invece la Roma, ieri a Bologna, ne ha commessi troppi.

La Roma non ha vinto la partita più per i propri errori che per i meriti dell’avversario. Troppi presenti assenti, nella squadra di Eusebio Di Francesco, e scaricare ogni tipo di critica nei confronti del solo Schick è esercizio eccessivamente gratuito.

Il ceco ha fallito ancora una volta l’opportunità di lasciare il segno, ma non è stato l’unico ad aver steccato clamorosamente la prestazione. Patrik ogni gara sembra sottolineare sempre più il suo non adattamento nella/alla Roma. Un corpo estraneo; un soggetto tattico indecifrabile.

Di Francesco, con più o meno continuità, l’ha provato in più posizioni, l’ha fatto giocare da solo, gli ha messo accanto Dzeko, l’ha piazzato al fianco di altre due o tre punte eppure niente. Nada de nada. Eppure, e di questi siamo convinti, Schick non è pippone. Non lo è e non può esserlo per tutto quello che ha fatto vedere con la maglia della Sampdoria. Ma deve darsi una mossa, deve dare un segnale. Che non significa segnare uno e due gol a partita, ma anche soltanto farsi notare.  La Roma lo ha aspettato, non gli ha messo alcun tipo di pressione addosso ma lui non può, non deve farsi attendere un altro po’.