Il Picconatore di Trigoria ha preferito compire con gli occhi. Come scrive Ugo Trani au Il Messaggero, Spalletti ha incenerito con lo sguardo chi ha provato a mettere in dubbio la professionalità di Dzeko. Ha difeso il suo centravanti senza nemmeno aprire bocca contro i fastidiosi pettegolezzi che ha sentito prima e dopo la gara di martedì. Edin ha preso un brutto colpo contro il Frosinone ed è rimasto a casa per curarsi.
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Roma, Dzeko non si tocca
Il bosniaco non è in discussione. Nè per Spalletti nè per la squadra. Questo per spiegare che l’allenatore non sta pensando di ripetere il percorso di 10 anni fa, quando avanzò Totti da centravanti mascherato nel 4-2-3-1
Dzeko, dunque, non si tocca. E non è in discussione. Lucio non rinuncerà alla prima punta, soprattutto al titolare. Se il bosniaco sarà a disposizione (e fisicamente al meglio), andrà sempre in campo, nella rincorsa al terzo posto che, dopo la vittoria della Fiorentina, è di nuovo a 4 punti.
Pallotta, entusiasta di Spalletti, è convinto di aver fatto bene a dar retta all’amico Zecca. Del toscano accetta anche il ruolo di Picconatore. In conferenza stampa, in allenamento e in partita. Perché, anche contro il Sassuolo, non ha risparmiato rimproveri in corsa ai giocatori: a Keita, troppo statico e poco partecipe in mezzo al campo; a Salah, egoista quando non ha passato il pallone del possibile 2 a 0 a Nainggolan; a Szczesny, per qualche rinvio sballato; e soprattutto a Gyomber, per aver attaccato troppo nel finale.
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