La Roma perde nuovamente la faccia inchinandosi anche davanti all’Atalanta: 2 a 0 umiliante e senza storia. Come riportato nell'edizione odierna de "Il Messaggero", Garcia non è più padrone della situazione e la proprietà, affidandone comunque la debole difesa a Sabatini, lo tiene ancora in sospeso chissà fino a quando. Il tecnico, per il momento, non viene messo alla porta, ma prendere tempo sta diventando il male peggiore. Sfiduciato ad inizio estate direttamente da Pallotta (presto qui per il Giudizio residenziale), adesso è lasciato in balia dei risultati che non sono da grande club. Lo stipendio di 2,8 milioni a stagione fino al 30 giugno 2018 (poco meno di 17 milioni lordi) ha il suo peso, condizionando, e non poco, la decisione, perché il bilancio risentirebbe dell’eventuale esonero e al tempo stesso dell’ingaggio da versare al nuovo allenatore. Il miglior attacco del torneo fa cilecca come contro l’Inter. Ma il 2° digiuno è molto diverso: l’efficacia offensiva non c’è più. Guarda caso con l’uscita di scena degli anarchici Gervinho e Salah. Le loro ripartenze hanno tenuto in vita la Roma che non è organizzata e dunque vive sulle giocate dei singoli. Ma dietro i titolari, il nulla (o quasi): mancano i ricambi. La rosa è incompleta e la classifica ne risente: 5 punti in meno del torneo passato e 7 se si torna indietro di 2 anni. Sempre con Garcia in panchina. Responsabile dell’andamento lento quanto la società che ha indebolito la squadra, bocciata e fischiata dai tifosi.
rassegna stampa
Roma da schiaffi, ostaggio di Rudi
Garcia non è più padrone della situazione e la proprietà, affidandone comunque la debole difesa a Sabatini, lo tiene ancora in sospeso chissà fino a quando
(U. Trani)
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