rassegna stampa

Roma, da Pellegrini a Dzeko: la doppia faccia dei rinnovi

Redazione

I contratti da allungare e quelli appena firmati gravano sui bilanci. Molti calciatori che sono in scadenza saranno incentivati all’esodo

Ci sono rinnovi e rinnovi, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. In tempi recenti, a quelli meritati sul campo (Zaniolo), si contrappongono quelli obbligati da dinamiche di mercato (Dzeko). Ci sono poi quelli attesi dalla tifoseria (Pellegrini) mentre altri, effettuati in tempi recenti, sono legati (anche) a discorsi futuribili in ottica plusvalenze (Under e Cristante). Senza dimenticare i contratti in scadenza nel 2021 (Kolarov, Mirante, Perotti e Juan Jesus) o gli accordi che pesano autonomamente sulle casse del club (Pastore). Nel panorama giallorosso c'è un po' di tutto. Ed è chiaro che lo tsunami che ha investito il movimento calcistico, non potrà non produrre degli effetti.

Se prima dello stop (e all'alba dell'era Friedkin), l'obiettivo era quello di sistemare i conti nel giro di un paio di stagioni, ora il proposito non cambia ma si fa ulteriormente in salita. Molto dipenderà dalla decisione della Uefa riguardo ai paletti del FPP ma un quadro più chiaro si avrà già oggi dopo l'incontro in Lega con l'Aic.

La possibilità regolamentata dalle deroghe alle norme organizzative della Figc di azzerare i contratti, disponendo una buonuscita per il calciatore di turno (che assumerà lo status di svincolato), sarà l'exit strategy in casi estremi da perseguire. Via non semplice ma inevitabile. Paradossalmente dovrebbe rivelarsi più facile rinnovare il contratto di Pellegrini. I discorsi tra le parti erano stati rimandati all'approdo di Friedkin. Lo stop della trattativa non preoccupa Lorenzo per il quale fanno fede ancora le dichiarazioni di Fienga, datate gennaio ("Non ora, ma lo convinceremo con un progetto ambizioso"). Non c'è fretta. Almeno per ora.