Semplice, naturale, senza fronzoli. Come è del resto Pellegrini di persona: "Buongiorno. La Roma è in finale", scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Il messaggio social di Lorenzo al risveglio ieri dall'"impresa epica" (Mourinho dixit) di Leverkusen, è il manifesto della gioia misurata, Perché la felicità è inevitabile e sarebbe sbagliato soffocarla. Ma va mitigata perché il risultato è grandioso ma manca ancora l'ultimo step. Tirana gli aveva permesso già il sorpasso a due icone giallorosse come Totti e De Rossi, una vita a Roma e nella Roma, ma mai capitani romani vincenti in una competizione europea. E anche facendo un passo indietro, l'indimenticabile DiBartolomei nell'84 aveva perso all'Olimpico la finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool mentre Giannini mancò l'appuntamento con la storia nel 1991, ko nella doppia finale contro l'Inter. Il capitolo di Budapest è ancora bianco, tutto da scrivere. La storia di Lorenzo no. Capitano diverso, atipico, poco incline all'auto-promozione nell'epoca dei selfie e delle storie su Instagram, rimarrà per molto tempo anche unico. Per buona pace degli odiatori di professione.
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Il Messaggero
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