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Il Messaggero

Nasce la Roma british: dopo Maitland-Niles occhi puntati su Wellens, Loftus-Cheek e Elneny

Redazione

La squadra di Mourinho parla inglese. Il tecnico predilige giocatori della Premier

La Roma parla inglese. Dall’arrivo di Mourinho, il legame con la Premier si è rafforzato, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Inevitabile pensando agli ultimi 8 anni di José tra Chelsea, United e Tottenham. Senza dubbio, il torneo inglese è il più appetibile e ricco al mondo, gli ingaggi e i cartellini sono tra i più elevati. Tuttavia, tra chi non gioca o calciatori in scadenza di contratto, le opportunità non mancano. Maitland–Niles, ad esempio, è soltanto l’ultima.  Il gm Pinto sta lavorando sul prestito con diritto di riscatto: 750 mila euro ora, 10 a fine stagione, i Gunners ne chiedono 18. Si tratta. Il calciatore, dopo aver parlato con Mou e aver ricevuto rassicurazioni da Abraham, si è deciso al grande salto. Ma la colonia inglese a Trigoria è destinata ad aumentare. Perché come regista/mediano, Mou ha individuato diversi profili, consapevole che le sue richieste debbono andare di pari passo con i parametri economici imposti dai Friedkin a Pinto. Quindi, anche strappare Florian Grillitsch all’Hoffenheim, al momento in pole nelle preferenze, potrebbe non rivelarsi così facile: il club tedesco, per rinunciare agli ultimi 6 mesi dell’austriaco, chiede un indennizzo di 5-6 milioni.  Il gm sta provando ad abbassare la richiesta, consapevole che se non riuscirà a piazzare qualche esubero, il budget a disposizione gli permette ben poco. Per questo motivo si valutano delle alternative. E come al solito, l’occhio finisce sempre in Premier. Pinto nell’ambito della trattativa per Maitland–Niles ha chiesto informazioni all’Arsenal anche su Mohamed Elneny, mediano in scadenza tra 6 mesi. Appena 6 presenze in campionato e 3 in coppa. Per ora, è stato messo in stand-by visto che il ragazzo parteciperà alla Coppa d’Africa con l’Egitto e rischierebbe di essere a disposizione a febbraio. Mou, invece, chiede giocatori il prima possibile. In quest’ottica Loftus–Cheek è un nome da tenere sempre sotto osservazione. Ma in Premier c’è un altro ragazzo che il tecnico continua a seguire a distanza. Si tratta del diciannovenne Wellens, un ragazzo monitorato dai tempi dello United, quando era poco più che un bambino. Ed è ancora lì.