Nella vita il ruolo di guastafeste gli è sempre piaciuto. Soprattutto in Spagna. E quella di questa sera contro il Betis è una gara da vincere. La classifica del gruppo C si è incredibilmente complicata. L’obiettivo al Benito Villamarin è dunque quello di uscire almeno con un pareggio. Proprio per questo motivo - sottolinea Stefano Carina su 'Il Messaggero' - Mourinhonon fa calcoli. E in alcuni reparti non potrebbe nemmeno farli, viste le numerose defezioni. La Roma ha gli uomini contati in tutti i ruoli, anche se a far rumore è l’assenza di Dybala, che purtroppo mancherà a lungo: in ottica romanista l’appuntamento è al 2023. L’unico dubbio della vigilia - alla quale partecipa anche il giovanissimo attaccante Cassano, classe 2003 - non è tanto nel modulo, ma sul partner di Abraham. A sorpresa, sono in risalita le quotazioni di Shomurodov (provato ieri prima della partenza a Trigoria) che insidia Belotti ed El Shaarawy.
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Nemmeno la rosa più lunga sta aiutando. Perché se Abraham non segna, il Gallo è fermo alla rete con l’Hjk. E a proposito di rose: "Ho imparato a piangere meno di quello che facevo prima - dice Mourinho in conferenza -. Dire che si gioca troppo, che i giocatori di oggi rispetto a quelli di ieri hanno una carriera diversa o che i club più ricchi possono gestire meglio, è inutile. La verità è che ci sono ricchi e poveri. I poveri giocano una volta a settimana, i ricchi possono giocare quando vogliono, i meno ricchi hanno ambizioni equilibrate ma giocano le stesse gare dei ricchi e sono in difficoltà. È una situazione con cui ho imparato a convivere qui alla Roma".
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