L'ultima spallata è quella senza ritorno. Il mercato di Pinto crolla definitivamente sotto i colpi di Mourinho, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Più soft nei toni e nell'esposizione ma non per questo meno incisivo: "Questa può essere una stagione di dolori, nel corpo e nell'anima. Dire che il quarto posto è l'obiettivo per cui lottare non significa che siamo da quarto posto, io non l'ho mai detto. Dirò però fino all'ultima partita che dovremo provare a centrarlo". È solo l'inizio. Perché il suo è un crescendo boleriano: "Karsdorp era in difficoltà fisica e per un giallo preso, ma se avessi voluto cambiarlo con chi avrei dovuto farlo? Oggi i due terzini in panchina erano Reynolds, che ha fatto 2-3 partite in Serie A, e Tripi che è un ragazzo della Primavera. Non parliamo quindi di Darmian o Dumfries, Kjaer o Romagnoli, Danilo o Cuadrado. Non penso che questa rosa sia migliore di quella dello scorso anno. Ha dei limiti, è squilibrata. Abbiamo perso giocatori di esperienza. Due come Bruno Peres e Juan Jesus, ad esempio, sarebbero stati utili". Magari anche Pedro, regalato alla Lazio, decisivo nel derby e in gol anche ieri. José parla con un tono quasi dimesso. Le stilettate sono invece mirate, chirurgiche, tra l'altro difficilmente confutabili. E chiamano inevitabilmente in causa Pinto. Perché è stato il general manager il giorno della presentazione a garantire che avrebbe "allestito una rosa all'altezza di Mourinho" e a fine sessione darsi un otto in pagella per poi, in uno slancio di modestia, scendere a 7,5. In quest'ottica non va però nemmeno dimenticato il primo giudizio di Mou sull'operato del connazionale: "Non è arrivato un calciatore importante in grado di cambiare gli equilibri, ma quando una società fa uno sforzo del genere come ha fatto la Roma non ho il diritto di mettere pressioni e non faccio richieste supplementari". Viene il dubbio che il feeling con g.m. e proprietà tanto sbandierato all'esterno non sia in realtà così saldo. Toccherà al mercato di gennaio dissipare queste malignità.
Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale
Il Messaggero
Mercato ormai sconfessato. A gennaio serve la rivoluzione
Mourinho: "Questa può essere una stagione di dolori, nel corpo e nell'anima. Dire che il quarto posto è l'obiettivo per cui lottare non significa che siamo da quarto posto, io non l'ho mai detto"
© RIPRODUZIONE RISERVATA