rassegna stampa

La somma degli orrori di una stagione

LaPresse

A Reggio Emilia l’ennesima brutta Roma che ha vissuto per mesi nascondendosi dietro alibi infantili e errori di ogni tipo provenienti dalla sede

Redazione

Il caso De Rossi e come è stato gestito è stato il più chiaro esempio di cosa non si dovrebbe fare in un club, e non solo per tempistica e modalità, specie nel momento più delicato della stagione, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero.

Mica facile, però, vincere una partita così particolare dopo che dall’interno era stato dato per scontato che tutto, parlando della classifica, fosse già definito. Questione di testa, più che di gambe o di gioco. E la Roma, con De Rossi in panchina più protagonista di tanti colleghi in campo, ha costruito la gara che un po’ tutti si aspettavano o che temevano potesse partorire. Cioè in avvio con poco di tutto. Gioco e cuore, in primis.

Non si può imputare all’umido pareggio di Reggio Emilia la prima causa della zona Champions ormai lontanissima, quasi irraggiungibile: troppe volte in passato abbiamo visto altre Reggio Emilia, o forse anche di peggio, che hanno determinato il fallimentare rendimento stagionale.

Non è il momento di fare bilanci, ci sono da giocare ancora novanta minuti ma sarà complicato, e lo sappiamo già da oggi, trovare spunti positivi anche se dovesse arrivare il pass per l’Europa League. La Roma si è comportata da squadra perennemente malaticcia, che ha avuto via via qualche miglioramento e tanti peggioramenti. Tipo: vorrei ma non ce la faccio. Non è mai stata neppure al quarto posto, non è mai stata realmente protagonista e nemmeno ha dato l’impressione di poterlo diventare. Non centrare la zona Champions sarà solo l’indegna conclusione di una stagione dai mille orrori. Aziendali e no.