Kolarov torna in anticipo per preparare al meglio il derby da ex. Aleksandar non giocherà l’amichevole che la sua nazionale disputerà domani contro la Corea del Sud e la Roma ha ottenuto il rientro anticipato del giocatore. Il via libera del neo ct Krstajic, come scrive Stefano Carina su Il Messaggero, è arrivato per il semplice motivo che sia il test con la Cina, vinto 2-0, che quello contro i coreani, servirà alla Serbia già qualificata ai mondiali per testare chi sinora ha avuto meno spazio in nazionale dove Kolarov, a 32 anni, è il leader indiscusso insieme a Ivanovic e Matic. Ex in un derby non è uno status che appartiene a molti calciatori a Roma. I pochi che hanno militato con le due maglie vengono ricordati dalle due tifoserie o con particolare amore oppure con grande acrimonia.
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Kolarov, un derby in serbo
L’esterno conosce bene la stracittadina ma sabato la giocherà per la prima volta con la maglia della Roma
Ora tocca a Kolarov. Chi lo conosce è certo che non si emozionerà. Sinora, dopo Alisson e Dzeko, è il calciatore che Di Francesco ha impiegato maggiormente, avendogli concesso riposo soltanto contro il Bologna e 16 minuti contro l’Udinese. Il terzino ha già sfondato il muro dei 1500 minuti stagionali, tra campionato (884), Champions (360) e impegni con la propria nazionale (360).
Per qualità-prezzo-impatto sulla squadra, è il miglior acquisto dell’ultimo mercato. Non solo giallorosso ma dell’intera serie A. Oltre alla perla confezionata allo Stamford Bridge, ha già regalato 4 punti alla Roma, 6 se si considera il rigore che si è procurato contro il Crotone. Nessun altro difensore nel nostro campionato è così determinante per la propria squadra. Al derby ha già lasciato il segno con la maglia della Lazio nel 1999 (rete del 4-2 nel successo biancoceleste). Ora gli piacerebbe eguagliare Selmosson.
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