Il Messaggero

Kokcu: “Io, segnalato alla Roma da Totti. Ma la batterò”

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L'olandese naturalizzato turco, talento del Feyenoord: "Dovremo stare attenti soprattutto a Pellegrini"

Redazione

Mi manda Totti. Potrebbe cominciare così la storia di Orkun Kokçu, calciatore olandese naturalizzato turco, talento del Feyenoord, 21 anni, 49 presenze stagionali, 9 gol e 9 assist, costato appena 40 mila euro al club di Rotterdam e ora con un valore di mercato stimato in 17 milioni. Il suo contratto scade il 30 giugno 2025.

Orkun fu segnalato alla Roma da Francesco Totti la scorsa estate e in Italia è l’agenzia dell’ex capitano giallorosso, la CT10 Management, che si occupa di lui. Abile e arruolato dopo un affaticamento muscolare, Kokçu s’illumina quando si parla di Roma e di Totti.

"La scorsa estate, quando la Turchia giocò contro l’Italia la gara degli europei all’Olimpico, mio padre venne a Roma perché c’erano stati dei rumors e voleva approfondire la cosa. La segnalazione di Totti mi riempì d’orgoglio. - dice Kokçu intervistato da Stefano Boldrini su Il Messaggero Parliamo di un ex calciatore conosciuto in tutto il mondo. Totti era un fuoriclasse e godere della sua considerazione è un riconoscimento enorme. Credo che con la Roma non ci siano però stati contatti ufficiali. Mio padre non incontrò alcun dirigente del club".

Lei voleva cambiare aria?

"Non ero completamente soddisfatto della situazione e quindi mi stavo guardando intorno. Devo dire che con il nuovo allenatore le cose sono migliorate. Ho vissuto una stagione importante e ora c’è questa finale di Conference proprio contro la Roma. La vita talvolta è bizzarra".

Il Feyenoord ha dieci giorni di tempo per preparare la finale, mentre la Roma arriverà più stanca: per voi è un bel vantaggio.

"Non è detto perché giocare significa stare sul pezzo. Noi dobbiamo fare attenzione a non arrivare troppo rilassati alla gara di Tirana".

Il calciatore della Roma da non perdere di vista nella finale?

Pellegrini. Ha i colpi del campione.

La sua storia al Feyenoord è cambiata con l’allenatore, Arne Slot: perché?

È molto chiaro nelle idee e nei rapporti. Gli piace il calcio offensivo. Il suo punto di riferimento è Guardiola.