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José tra le big europee e l’obiettivo Champions. Friedkin resta in attesa

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Il tecnico vuole migliorare la rosa: Abraham, Ibanez e Spinazzola in bilico. Piacciono Zaha e Firmino. Chelsea, Real Madrid e PSG pronte a cambiare guida. Il mister aspetta, ma il quarto posto è decisivo per il 2023/24

Redazione

Ad oggi ci sono due date sottolineate nel calendario personale di Mourinho: 31 maggio e 4 giugno. Sono i rispettivi epiloghi dell’Europa League e del campionato. Cammini paralleli con un obiettivo di fondo - la qualificazione alla prossima Champions - che rimane uno degli spartiacque per il terzo anno dello Special a Roma. Non l’unico. Perché sullo sfondo c’è l’incognita del richiamo delle big europee. La prossima estate vedrà infatti partire una rivoluzione su tante panchine top: Psg, Chelsea e Real Madrid sono possibili destinazioni. Sì, perché qualora Florentino Perez, Al-Khelaïfi attraverso l’amico di una vita Luis Campos o il magnate Todd Boehly dovessero chiamarlo, non ci sarebbe verso: le strade con la Roma si separerebbero.

Come scrive Stefano Carina su 'Il Messaggero', per continuare insieme un matrimonio che da contratto dovrebbe comunque terminare nel 2024, José vuole prima capire quali sono i margini di operatività del club. Lo Special ritiene che l’attuale rosa abbia dei limiti evidenti: tecnici e di personalità. Al di là dell’assenza atavica di un regista, Mou chiede a viva voce un centrale di piede sinistro, un esterno destro di livello e un nuovo centravanti. Il mercato degli svincolati o dei prestiti potrebbe venire in soccorso: Firmino è un nome, Zaha (anche se al Crystal Palace giostra più come ala sinistra) un altro. Ma ce ne sono tanti. Anche in ruoli dove la Roma ad oggi è coperta ma che stuzzicano la fantasia dello Special (Grimaldo e Kamada). Bisogna avere il coraggio di cambiare. E iniziare a muovere le pedine, a seconda delle offerte che arriveranno a Trigoria. Tradotto: anche insospettabili, leggi Spinazzola (in scadenza nel 2024), Ibañez e/o lo stesso Abraham, dovranno rispondere alle logiche del mercato. E qui Mou vuole incidere più di quanto abbia fatto sinora. L’impressione è che per i Friedkin ad oggi il problema Mou non esista. Tradotto: se non sarà il tecnico a chiedere di essere liberato a fronte di un’offerta di una big europea, per l’imprenditore statunitense (che a quel punto non farebbe le barricate per tenerlo) si andrà avanti con José, provando ad accontentarlo nei limiti delle restrizioni del Fpp.