Stasera saranno almeno 73.000 gli spettatori a San Siro. Più di quanti ne richiamò quel playoff di ritorno con in palio la qualificazione per Russia 2018 e che finì come nessuno potrà mai dimenticare. Con il flop mondiale. Mancini meglio di Ventura, dunque, anche perché il valore della partita, 12 mesi dopo, è sicuramente minore. La sfida contro il Portogallo, scrive Ugo Trani su "Il Messaggero", è comunque da dentro o fuori. L’Italia deve vincere per sorpassare i campioni d’Europa e piazzarsi in testa al gruppo 3 di Nations League. E, per non farsi mancare niente, con 2 gol di scarto, dopo il ko subìto nello scontro diretto di settembre a Lisbona (1-0). Perché così costringerebbe la nazionale di Fernando Santos a non aver scelta nell’ultima sfida, martedì a Guimaraes contro la Polonia: solo con il successo si riprenderebbe il 1° posto. Gli azzurri, insomma, puntano ancora alla Final Four di giugno che, tra l’altro, sarà organizzata proprio da chi chiude in testa. L’Italia non festeggia in casa da 14 mesi. A firmare quel successo di misura, fu Immobile che proprio contro il Portogallo si riprende la maglia da titolare. Mancini conta, però, sul feeling che ha con San Siro, il suo stadio.
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Italia, vincere e poi sperare
A San Siro Mancini cerca la vittoria in casa che manca da 14 mesi e si affida ai titolari
Mancini, dal mese scorso, ha deciso di chiudere la fase degli esperimenti e di battezzare la squadra dei titolari. Sarà, anche stasera a San Siro, la stessa, pure se per dieci-undicesimi, a causa dell’indisponibilità di Bernardeschi. Così ancora Donnarumma in porta, i terzini Florenzi e Biraghi a spingere sulle corsie, i centrali d’esperienza e di garanzia Bonucci e Chiellini, il trio di palleggiatori Verratti, Jorginho e Barella mezzala offensiva, e soprattutto il tridente che non deve dare punti di riferimento con Insigne e Chiesa. Ma, per il forfait di Bernardeschi, il ct riproporrà il centravanti, con Immobile preferito all’esterno Berardi.
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