Ventura, pur guardando dritto verso la Russia, è obbligato a pensare soprattutto alla Spagna. L’Italia si giocherà la qualificazione diretta al mondiale il 2 settembre affrontando la nazionale di Lopetegui in trasferta. "Abbiamo fatto qualche piccolo passo avanti" ha chiarito il ct. Lo ha sottolineato, senza giustamente esagerare con l’ottimismo, per elogiare i suoi giocatori, disponibili e umili nell’interpretazione del nuovo assetto. I prossimi 5 mesi saranno decisivi per presentarsi più pronti allo scontro diretto. Oggi il gap è evidente, scrive Ugo Trani su "Il Messaggero".
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Italia, un modulo in bianco
Ventura prosegue le prove per trovare lo schema migliore: il 4-2-4 va bene con l'Albania, ma forse non con la Spagna. Evidente il gap con la Roja, il 2 settembre ci sarà bisogno di una squadra più coperta
Non vanno fatti calcoli: per il primato nel gruppo G e quindi per la promozione senza passare dal play off bisogna battere la Spagna. Che ha a disposizione 2 risultati su 3, grazie alla migliore differenza reti (più 8). Da qui al 2 settembre del resto la situazione, con una partita da giocare l’11 giugno e prima dello spareggio, non può cambiare. Il sorpasso non fa parte del programma di avvicinamento alla Grande Sfida. Ventura ospiterà il Liechtenstein, Lopetegui andrà in Macedonia. Sono successi scontati: le 2 rivali, insomma, si presenteranno con gli stessi punti allo scontro diretto.
La Spagna è più matura. E, con 5 giocatori del Barça e 4 del Real tra i convocati, sa come si deve comportare. L'esperienza e i blocchi delle big fanno la differenza nel 4-2-3-1 (o nel 4-3-3). Ventura si deve accontentare di quello che passano i nostri club: Buffon, Barzagli, Bonucci e De Rossi. Più Verratti che, fatto il rodaggio in Champions, può spiccare il volo. Forse pure De Sciglio e Candreva che di coppe, però, poco si intendono. Presto il ct si augura di riavere Chiellini e Marchisio. Gli altri titolari hanno, invece, la necessità di mettere minuti di gare internazionali nei rispettivi curricula: da Zappacosta a Belotti, allo stesso Romagnoli. Immobile all’estero ha fatto poco, lo stesso Insigne è solo ai primi passi.
Serve, dunque, tempo per assemblare gli interpreti. E perfezionare il sistema di gioco. Il 4-2-4 va bene per il Liechtenstein e l’Albania, non per la Spagna. Possibile il ritorno al 3-5-2 come nella partita d’andata o al 3-4-3 come nell’amichevole del 15 novembre contro la Germania. Il 4-3-3 è la via di mezzo, da provare già martedì ad Amsterdam nell’amichevole contro l’Olanda: con Parolo in più a centrocampo, Insigne sarebbe sollevato dai compiti di esterno basso. La difesa, con i senatori (e Romagnoli di scorta), dà garanzie. Nelle ultime 3 gare non ha subito reti. Promosso Verratti, accanto a De Rossi. Come Zappacosta. E come il tandem offensivo (8 gol), con Belotti (3) e Immobile (5) che almeno si (ri)conoscono.
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