C'è il coinvolgimento di Di Francesco nella Nazionale di Mancini. Nel sistema di gioco e anche negli interpreti, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. La Roma di oggi (e anche il Sassuolo di ieri) ispirano la nuova éra azzurra. Il mdoluo è il 4-3-3 quello più utilizzato dal tecnico giallorosso. Lievitano gli intermedi e gli esterni alti. Centrocampo e attacco, qui a Coverciano, hanno sicuramente il suo stile.
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Italia Romacentrica
Mancini a Coverciano sta insistendo sul 4-3-3 di Di Francesco con Florenzi e Pellegrini interni. Il ct sta alternando i due in allenamento con Cristante, finito nel mirino di Monchi
Florenzi e Pellegrini, si ritrovano in Nazionale a scortare il regista Jorginho. Alessandro, arretrato nella Roma da terzino, torna a fare la mezzala, come fece nella stagione 2012-2013 con Zeman e in azzurro con Conte.
Lorenzo va sul facile. In giallorosso sta spesso a sinistra, ma anche a destra va bene. La curiosità: si alternano con Cristante che è tra i principali obiettivi di Monchi. L'esperimento in tandem, con il coinvolgimento del possibile nuovo acquisto, lo fa Mancini. Ma Di Francesco lo segue con interesse. E' per la Nazionale, chissà se lo rivedremo nella Roma. Roberto, prendendo le distanze dal recente passato, davanti sceglie Balotelli, il centravanti che Eusebio avrebbe voluto anche al Sassuolo. E sulla fascia destra piazza Politano o Berardi, pupilli in neroverde sempre dell'allenatore giallorosso che migliorò pure Zaza. E anche gli altri esterni offensivi sono entrati nella lista della spesa preparata a Trigoria: Verdi e Chiesa.
La conferma della rinuncia al 4-2-3-1, il sistema di gioco preferito di Mancini, è arrivata giovedì mattina con il primo addestramento. Mancando il trequartista, cioè Verrati, ecco il 4-3-3. E insistendo sempre sulle stesse formazioni per cercare la sintonia tra i reparti. E puntare sul comportamento di squadra. La rotazione riguarda, al momento, solo i portieri. Va scelto il titolare e non è detto che, nell'amichevole del debutto di Mancini, giochi subito Donnarumma.
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