rassegna stampa

Inchiesta stadio, De Vito: “Non mi dimetto”. Memoriale contro i M5S

Dal carcere di Regina Coeli ha scritto una lettera di 4 pagine indirizzata verso gli ex colleghi che lo hanno "abbandonato"

Redazione

Dalla cella di Regina Coeli, Marcello De Vito ha buttato giù una lettera di quattro pagine. Spedite, tramite gli avvocati, alla sindaca Virginia Raggi e ai consiglieri capitolini. Potrebbe essere solo un assaggio di quella che lui chiama "la mia verità", assicura chi lo conosce bene. Perché ribadendo che non ha la minima intenzione di dimettersi, né da consigliere, né da presidente dell'Aula, De Vito nella lettera se la prende soprattutto con gli "amici" che lo hanno "abbandonato", per cui dice di provare "rabbia e delusione". Se la prende con Luigi Di Maio, e rimarca che "abbiamo perso totalmente i nostri valori fondanti della solidarietà e della coesione" riporta Il Messaggero. Promette battaglia: "Ho reagito, ho dedicato questo tempo all'anima, alla mente, al corpo".

È una lettera che riapre la ferita fresca dell'arresto, tra gli ex "amici" a 5 stelle. A cominciare dai consiglieri di maggioranza, sballottati tra dispiaceri umani e preoccupazioni pratiche: non si è ancora capito, per esempio, come rimuovere materialmente De Vito dalla presidenza dell'Assemblea capitolina. Per il momento, il numero uno è sparito dal sito web del Comune. Ma per scalzarlo dall'incarico, non basta un clic. Ecco perché, con la sponda dell'opposizione, il gruppo grillino sta pensando di mettere mano al Regolamento dell'Aula. Cambiarlo, insomma, ma servirà tempo.