rassegna stampa

Graziani: “Gioca De Rossi e vince Zeman”

(Il Messaggero – S.Carina) Simpatico, genuino, con la risposta pronta. Ascoltare Francesco Graziani, campione del mondo nel 1982 ed ex di Roma e Fiorentina, è un piacere.

Redazione

(Il Messaggero - S.Carina) Simpatico, genuino, con la risposta pronta. Ascoltare Francesco Graziani, campione del mondo nel 1982 ed ex di Roma e Fiorentina, è un piacere. Anche perché è ancora uno dei pochi in questo ambiente che dice realmente ciò che pensa. Senza filtri.

Graziani, per chi farà il tifo sabato sera?

«È come quando hai due figli e ti viene chiesto a chi vuoi più bene. Io in realtà ne ho tre, perché c’è anche il Torino. A Firenze sono stato benissimo, mi hanno trattato come un re. Ancora oggi quando vado a vedere la partita mi rendo conto di essere molto amato. Forse è dovuto al fatto che oltre a giocarci ho anche allenato e siamo arrivati in finale di coppa Uefa. Anche a Roma, però, riscuoto sempre molta simpatia. Anzi molte volte dico che è anche esagerato l’affetto che hanno nei miei confronti perché è una delle poche volte nella mia vita che ho più ricevuto che dato».

Quale delle due squadre le piacerebbe allenare?

«Senza dubbio la Roma. Sia caratterialmente che tecnicamente è una squadra che sento più vicina al mio modo di essere. Tra l’altro i giallorossi sono più forti, dovrebbero avere almeno 4-5 punti in più. La Fiorentina invece è un piccolo miracolo costruito sull’asse Pradè-Masia che si basa sul lavoro di un allenatore molto bravo come Montella. Quando in una stagione cambi 18 giocatori e ne indovini il 90% devi essere veramente bravo».

Sabato lo farebbe giocare De Rossi?

«E perché non dovrei? Ho letto di questo paradosso che senza il ragazzo la Roma ha sempre vinto. Non scherziamo… Quando penso a Daniele, ho in mente uno dei centrocampisti più forti al mondo. Va considerato una risorsa non un problema. È talmente bravo che può giocare ovunque. Non ho la fortuna di allenare la Roma ma se l’avessi cercherei certamente d’istaurare un dialogo e sentire in quale posizione preferisce essere impiegato».

Lei ha mai avuto problemi di collocazione in campo?

«Le racconto un aneddoto: una volta contro il Pisa, Conti durante la partita mi chiese di giocare più centrale perché contro Faccenda non si trovava bene. Alla fine del primo tempo vado da Liedholm e gli dico timoroso: Mister ha visto che con Bruno ci siamo cambiati posizione senza chiederle nulla. Non è stata una mancanza di rispetto ma... Non mi ha fatto nemmeno finire e mi ha risposto: Graziani, tu campione del mondo, Bruno campione del mondo, avete fatto bene. Voi siete in campo e voi decidete cosa è meglio per la squadra. È questo quello che dovrebbe fare sempre un allenatore».

Vesta nuovamente i panni del tecnico: ha una sola maglia a disposizione. A chi l’assegna: a Destro oppure a Osvaldo?

«A Osvaldo. In questo momento è un giocatore più pronto. E' scaltro, ha personalità, carisma e sa reggere un reparto da solo. Con Destro, però, vedo il futuro».

Pronostico per sabato?

«Vince la Roma. In questo momento sta meglio. Certo se rientrasse Jovetic, sarebbe un’altra musica».