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Non resta che attendere, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Anche perché il ritornello che trapela dalle parti in causa è sempre lo stesso: sono giorni decisivi.
La due diligence (che comprende anche la stesura dei contratti preliminari) prosegue. E considerando che sono 12 le società in questione, più le due partecipate allo sviluppo dello stadio, il drafting - ossia la stesura degli accordi - necessita inevitabilmente di tempi tecnici.
Appena sarà completata la due diligence, le conclusioni saranno inviate al board del gruppo Friedkin che formulerà la proposta finale secondo i principi d’equità. Se Pallotta l’accetterà, verranno apportate le firme sui contratti preliminari.
Se poi l’annuncio arriverà in nottata, domani, o tra qualche giorno, a questo punto cambia veramente poco. Chissà invece se cambierà qualcosa nella strategia di Friedkin il fatto che - a meno di deroghe - non potrà usufruire del Voluntary agreement che normalmente la Uefa concede, su richiesta, ai club che hanno cambiato nell’ultimo anno proprietario. Delle tre condizioni necessarie (1- La domanda deve pervenire entro il 31 dicembre; 2- Per averne diritto il club non dovrebbe essere qualificato alle prossime coppe europee; 3- Per richiederlo la società negli ultimi tre esercizi oggetto di monitoraggio non deve essere stato parte di un accordo volontario o non deve aver subìto un provvedimento disciplinare o non deve aver stipulato un accordo transattivo) al momento il club giallorosso non ne soddisfa nemmeno una.
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