La fiducia c'è. Al minimo storico, però, della sua avventura nella Capitale. Fonseca è stato confermato. A tempo, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Lo ha avvertito Pinto, dopo averlo difeso nel vertice di Trigoria con i Friedkin e Fienga. Almeno fino a sabato, quando all'Olimpico, ore 15, si presenterà nuovamente lo Spezia. Ma non gli basterà ritrovare la vittoria: se l'allenatore vuole restare, deve esserci pure la prestazione. Il presidente Dan e il figlio Ryan sono furiosi per quanto visto all'Olimpico per 2 partite di fila. Giallorossi umiliati in campo, l'immagine della società calpestata dall'allenatore e dal team manager Gombar, subito sollevato dall'incarico con il Global Sport Officer Zubiria. In 5 giorni il crollo (doppio) e la farsa (unica). Mai successo da queste parti, pure se il derby perso male può spesso condizionare l'intera stagione.
rassegna stampa
Fonseca, fiducia senza appello
I Friedkin sono furiosi ma hanno deciso di attendere la gara di sabato
Il destino di Fonseca, a meno di un inaspettato ribaltone, è ormai segnato. La (nuova) proprietà vuole cambiare la guida tecnica. I Friedkin lo hanno comunicato a Pinto, prima ancora che il connazionale dell'allenatore sbarcasse nella Capitale. Non sono mai stati convinti del metodo del portoghese. In partita e nel lavoro quotidiano a Trigoria. La proprietà ha già deciso: meglio cambiare a fine campionato, augurandosi che non sia necessario sostituire Fonseca prima della conclusione della stagione. I Friedkin sono contrari a spendere in questo periodo.
Spazio, intanto, ai candidati alla successione di Fonseca che, da parte sua, ha cercato di avere qualche risposta dai giocatori nello spogliatoio di Trigoria. La prima scelta della proprietà rimane, come in estate, Allegri: è stato già contattato. È l'obiettivo per voltare pagina da giugno. Pinto ha invece proposto Jardim, nato in Venezuela ma cresciuto sull'isola di Madeira. Di fatto portoghese pure lui. E disoccupato come Allegri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA