Lo scudetto, almeno a parole, Di Francesco lo lascia ad altri colleghi. "Se fossimo primi, potremmo comportaci diversamente, ma siamo dietro, a rincorrere. Come la Roma ha fatto anche l’anno scorso. Alla fine, dopo un campionato strepitoso che ha portato un ottimo secondo posto, però non si è vinto niente" dice il tecnico in conferenza stampa alla vigilia della trasferta di Verona.
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Il tecnico: "Lo scudetto? Vado cauto e faccio il pompiere"
Con le chiacchiere e i record, insomma, non si festeggia, evidenzia Ugo Trani su Il Messaggero. Allineati e coperti, dunque: "Allegri può elogiare le altre perché ha fatto il pieno di successi. Non mi pare che a Roma si sia invece vinto tantissimo negli ultimi anni. Se non sono cauto io, chi lo deve essere? Certo, vorrei conquistare qualcosa di importante. Ma è ancora presto, dobbiamo migliorare. E credo che questo ambiente abbia bisogno più di un pompiere che di un Grisù". Cioè con il draghetto avvampatore (cartone animato anni Settanta) che sogna da pompiere e invece quando si emoziona incenerisce tutto.
E sulla trasferta al Bentegodi dice: "Dobbiamo portarci a casa i tre punti. Ma contro il Chievo non vanno dati per scontati. E’ un’avversaria ostica, ne sa qualcosa il Napoli. Ma ci vuole una vittoria per confermare quanto fatto fino a qui".
Torna sulla qualificazione agli ottavi. "In Champions abbiamo fatto qualcosa di grande ma non è finita qui, non dobbiamo accontentarci.Chiunque sarà l’avversario, bisogna avere l’ambizione di fare meglio".
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