Dalla Champions all’Europa League, dal Barcellona alla Roma: un comune denominatore, Carles Perez. Un altro: il gol.
rassegna stampa
Carles, il ragazzo che in Europa sta comodo come a casa sua
Gol e buona prestazione dell’esterno che potrebbe rovesciare le gerarchie in questa seconda parte della stagione
Il giovanotto, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero, segna a San Siro contro l’Inter con la maglia blaugrana e qui all’Olimpico contro il Gent, indossando la maglia della Roma. Che sia l’Europa il suo mondo? Lo vedremo, qui più uomini di coppa ci sono e meglio è. L’incipit di Carles è sicuramente d’impatto.
Quello che si è visto ieri sera all’Olimpico lascia ben sperare sul futuro dell’esterno che potrebbe rovesciare le gerarchie in questa seconda parte della stagione in cui Zaniolo ha alzato bandiera bianca per infortunio. Lo ha confermato anche Fonseca che ha aperto alla possibilità di farlo diventare titolare sia per il suo spirito offensivo ("Ha voglia di stare sempre vicino alla porta") che per quello difensivo ("Ha aiutato molto la squadra").
Al suo arrivo alla Roma, Perez ha dato l’impressione di non aver dato troppo peso al club in cui era approdato: dalla brutta prestazione contro il Sassuolo che gli è costata una lavata di testa da Petrachi, alla notte in discoteca ripresa col telefonino dopo la sconfitta contro il Bologna. Dopo essersi confrontato con tecnico e direttore sportivo, Carles sembra aver messo la testa a posto
C’è un altro dettaglio, poi, che ieri non è sfuggito ai 28mila dell’Olimpico: Perez è l’unico nella squadra che sembra avere una marcia in più sia da punto di vista dell’inventiva che atletico. Corre, è reattivo, fa scatti fulminanti e ha provato in più di un’occasione a saltare l’uomo dando profondità. L’esterno scartato dal Barcellona ha la testa libera e si vede, la sua freschezza ha riacceso qualcosa nella squadra:
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