rassegna stampa

Calcio, una corsa per evitare il crac

Allenamenti, stipendi, diritti tv: la crisi colpisce le società, specie nelle serie inferiori. Se il campionato non riparte, molte rischiano il fallimento e la soluzione è lontana

Redazione

Il calcio e più nello specifico la serie A rischia il crac.  La sensazione, che con il passare dei giorni assume sempre più i contorni di una convinzione, è che il campionato non si concluderà, scrive Emiliano Bernardini su Il Messaggero.

Ad ora è impensabile. Soprattutto alla luce delle notizie, ogni giorni peggiori, che arrivano dal rito quotidiano del bollettino della protezione civile.  La domanda che rimbalza sui social (con i bar che chiusi non c'è altro luogo in cui discuterne) è: chi vince lo scudetto? Chi retrocede? Esercizio puramente stilistico visto che una risposta al momento non c'è.

La soluzione più rosea è quella di allineare le giornate e poi procedere con playoff e playout. Così da dover giocare una decina di partite in totale avendo una classifica completa. Se invece il campionato non riprendesse proprio? Beh a qualcuno non dispiacerebbe. Chi al momento retrocederebbe e spera che tutto resti congelato o che magari vede nei tagli degli stipendi la soluzione ad un progetto sbagliato.

Il titolo non verrebbe assegnato, per i piazzamenti Uefa si userebbe l'attuale classifica. Ma dalla serie B arriverebbero una pioggia di ricorsi per le mancate promozioni. C'è anche l'ipotesi serie A a 22 squadre che darebbe, sì, ossigeno nell'immediato ma inevitabilmente ne toglierebbe al prossimo anno. Per tutti la paura più grande resta quella di una resa obbligatoria e immediata. Una situazione che porterebbe l'intero sistema, per come è pensato, ad un terremoto dal qualche in molti farebbero fatica a rialzarsi. Tanti in Lega Pro e in serie B. Anche nella stessa serie A il rischio di fallimento, per qualcuno, è dietro l'angolo.

Ecco perché si cerca in tutti i modi di chiudere il campionato. Se ne parlerà nella riunione di Lega di domani (prevista a seguire anche una con Uefa ed Eca). Da via Rosellini è stato creata una bozza di un documento molto corposo in cui i presidenti insieme all'ad De Siervo e al presidente Dal Pino hanno fissato una serie di soluzioni. Oggi verrà limato e poi consegnato alla Figc che venerdì lo presenterà al governo. Per quanto riguarda gli stipendi dei calciatori non si parla tanto di sospensione quanto di tagli. Un 30% se la stagione finisse qui. Sgravi sull'Irap ed esenzione pluriennale dell'Ires.