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Osservato speciale. Che per un 30enne, con alle spalle 329 gare e 61 reti con squadre di club più 14 presenze in nazionale, può magari suonare stonato. Domanda lecita: cosa c’è da osservare in un calciatore così esperto? La risposta però vien da sé: le condizioni fisiche, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
Perché Bonaventura, suo malgrado, negli ultimi tre anni ha avuto qualche problema. Anzi, a dir la verità, più di qualche problema. Nel gennaio del 2017 riporta una lesione del tendine del lungo adduttore della coscia sinistra. Inevitabile l’intervento chirurgico: perde 4 mesi. LA
Nell’ottobre del 2018 torna nuovamente sotto i ferri per la ricostruzione della cartilagine: altri 9 mesi out. In questa stagione ‘soltanto’ uno stiramento alla coscia che gli fa perdere un paio di settimane. Un quadro clinico, quindi, da monitorare con grande attenzione. Ed è proprio questo aspetto che sta facendo riflettere la Roma. Perché il primo club al quale Raiola ha offerto il suo assistito, prossimo a svincolarsi, sono stati proprio i giallorossi. Che non hanno detto di no ma nemmeno di sì, rimandando il discorso alle prossime settimane. Soltanto in seguito si sono accodate le altre società interessate: Lazio, Torino, Fiorentina, Atalanta e Benevento.
Jack preferirebbe l’opzione giallorossa e intanto ha firmato il prolungamento per finire la stagione in rossonero. Undici gare per dimostrare di stare bene. L’avvio è promettente: pochi giorni fa a Lecce ha lasciato il segno con un gol e un’ottima prestazione.
Di certo Bonaventura piace a Fonseca per la sua duttilità e alla società per il fatto che sarebbe a parametro zero. Come Pedro. E Vertonghen, se non si sbloccherà Smalling.
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