rassegna stampa

Perchè Robben è un affare

Redazione

(Corriere dello Sport – P.Torri) Ha fatto discutere. Del resto non poteva essere altrimenti. La Roma che chiede informazioni (chiede, non acquista, compra, opziona) Arjen Robben,

(Corriere dello Sport - P.Torri) Ha fatto discutere. Del resto non poteva essere altrimenti. La Roma che chiede informazioni (chiede, non acquista, compra, opziona) Arjen Robben,

non poteva essere argomento che non scatenasse commenti, chiacchiere, in qualche caso perplessità, figlia legittima di chi legge non capendo o facendo finta di non capire (cosa ancora più grave). Noi ribadiamo quello che abbiamo gà scritto, credevamo con chiarezza: la Roma ha chiesto informazioni e numeri sull’orange, il Bayern non ha chiuso la porta e ha dato le sue risposte. Questo è, pure se non vi pare. Fermo restando che a Trigoria c’è, ci sarebbe, l’intenzione di provare in ogni caso a fare un grande colpo, per tutta una serie di motivi, peraltro più che condivisibili, che cerchiamo di spiegare in questa pagina.

CASH - Già, il cash. Ne serve parecchio per provare a chiudere una trattativa che come obiettivo finale ha un top player che si chiama Arjen Robben. La Roma, questo eventuale cash, deve procurarselo. E c’è un solo modo: vendendo. Preferibilmente nel reparto offensivo dove, con l’eventuale arrivo di Robben, il riscatto di Borini, il rientro di Borriello e la promozione di Nico Lopez, si rischierebbe di dover prenotare, in tutte le partite, diversi posti in tribuna. E allora chi vendere? Sono ipotizzabili tre nomi. In ordine di preferenza: Borriello, Osvaldo, Borini. Sì, anche Borini pure se è stato appena riscattato dal Parma.

OSVALDO - Per il cartellino dell’orange crediamo di non sbagliare ipotizzando una spesa oscillante tra i venti e venticinque milioni (ma c’è qualche operatore di mercato che assicura che con diciotto si fa). Un sessanta per cento di questa cifra, la Roma lo potrebbe incassare dalla cessione di Osvaldo, giocatore che la società giallorossa, di fronte a un’offerta di dodici-quattordici milioni, è disposta a salutare. A quel punto il più sarebbe fatto. E il tutto potrebbe essere ulteriormente semplificato da un eventuale addio a Borriello rientrato a Trigoria dal prestito alla Juventus con il suo triennale da 5,4 milioni lordi (più bonus). Se il centravanti andasse al Genoa (le due società ne stanno già parlando), il risparmio sul monte ingaggi, sommato a quello di Osvaldo, ci sarebbe in ogni caso anche se dovesse arrivare Robben. Ci sono ancora oltre due mesi di mercato, c’è il tempo perché tutte le tessere di questo puzzle si mettano insieme. Pur ribadendo che rimane un puzzle ai confini della realtà.

 

L’ASPETTO TECNICOEsterno a destra E’ la perfezione per il tridente griffato Zeman.

Non bisogna essere profondi conoscitori di calcio per capire come Robben rappresenti una scelta che migliore non si può per le caratteristiche del gioco zemaniano. E’ il ruolo di Robben, quello che già ha nel Bayern Monaco e nella nazionale olandese, ruolo in cui con il suo piede baciato dagli dei del calcio, ha costruito una carriera da protagonista. In più, questa volta, a suo vantaggio avrebbe anche la naturale predisposizione offensiva del gioco del tecnico boemo, uno che dalla nascita ha sempre pensato che si va in campo per segnare un gol più degli avversari piuttosto che incassarne uno in meno. Nella prima Roma zemaniana, su quella fascia il preferito è stato il brasiliano Paulo Sergio, capace in due anni di segnare ventiquattro gol, equamente divisi per stagione. Robben quanti ne potrebbe fare, sfruttando anche un Totti centravanti distributore anche di assist?

L’ASPETTO ECONOMICOAbbonamenti merchandising sponsor e affini: sarebbe un trionfo.

Un brand nel brand, volendo usare un termine che oggi va molto di moda. Questo sarebbe l’orange vestito di giallorosso. Che, in qualche misura, nel tempo, potrebbe ridimensionare l’investimento iniziale. Non solo per gli auspicabili risultati in campo. Ma, da subito, avrebbe un effetto importante per qualche riguarda il mercheandising della società giallorossa, cioè una di quelle voci su cui la nuova proprietà americana sta lavorando da quando è arrivata per poter aumentare il fatturato annuo. E poi ci sarebbe l’aspetto della biglietteria. Perché se quando è arrivato Cicinho si presentarono in mille per dargli il benvenuto, quanti sarebbero nel momento in cui dovesse sbarcare l’olandese? E questo vorrebbe dire abbonamenti e biglietti al botteghino, quantificabili in migliaia. Ultimo aspetto gli sponsor: se hai anche Robben non solo è più semplice trovarli, ma anche incassare di più.

L’ASPETTO AMBIENTALEI tifosi attendono solo un segnale per poter tornare a cullare un sogno.

Dopo Zeman, Robben. Sarebbe la quadratura di un cerchio che vuole dire entusiasmo con tutte le conseguenze (economiche) del caso. E l’entusiasmo, in una realtà come quella romanista, potrebbe voler dire moltissimo. I tifosi, dopo l’ultima, deludente, stagione, hanno comunque continuato a stare al fianco della squadra, dimostrando una capacità di capire il nuovo corso assolutamente encomiabile e non riscontrabile da qualche altra parte. Anche, se non soprattutto, in questo senso la Roma fa bene a pensare a un grande colpo per la prossima stagione. E l’olandese sarebbe uno di quelli perfetti per scatenare ancora di più la passione giallorossa. Oltre a dare la conferma di come il nuovo corso americano sia intenzionato, dopo le parole, a far seguire i fatti.

L’ASPETTO INTERNAZIONALEAcquistarlo garantirebbe una straordinaria vetrina mondialeSe la proprietà americana decidesse di dire quello che non gli è piaciuto nella prima stagione con loro al timone, la risposta sarebbe l’aspetto internazione. Cioè non si è fatto a sufficienza sulla priorità dell’esportabilità del marchio Roma. Gli americani puntano e vogliono un marchio che sia riconosciuto e riconoscibile in tutto il mondo, ben sapendo come il nome Roma in questo senso possa costituire un’assoluta garanzia. Bene, in questo senso, l’acquisto di un giocatore come Robben potrebbe garantire un immediato ritorno sul piano del prestigio internazionale, non solo in Europa, ma in tutto il mondo. In particolare su quei mercati americano (Nord e Sud) e asiatico che sono un obiettivo prioritario della nuova proprietà. L’arrivo di Robben garantirebbe una grande vetrina. Quella che vogliono gli uomini born in the Usa.

p.t.