Tre gol, tutti all’Olimpico. Uno all’esordio, la prodezza contro il Verona con un destro angolatissimo dai 20 metri. Il secondo dal dischetto, spiazzando Marchetti. Il 2-0 alla Lazio. Un rigore che si era procurato dopo un ubriacante dribbling nel cuore della difesa biancoceleste. Il terzo con un cucchiaino dall’angolazione impossibile a sigillare la rotonda vittoria contro il Bologna. Tre gol come Totti, come Gervinho, come Pjanic, uno in meno di Florenzi, ma con un minutaggio inferiore ai suoi compagni. Insomma, un Ljajic dal gol facile, soprattutto in casa. E stasera Adem sarà di nuovo in campo dal primo minuto...
rassegna stampa
Ljajic studia da vice-Totti
Tre gol, tutti all’Olimpico.
E’ la sua grande occasione. Per convincere Garcia di valere una maglia da titolare nonostante la concorrenza agguerrita. Questo per quanto riguarda il presente e il futuro prossimo. Ma forse in questa partita Ljajic può giocarsi una chance molto più grande e che investe il futuro suo e della Roma. Si tratta di capire se il giovane e talentuoso serbo può diventare nel tempo il giocatore chiamato a sostituire l’insostituibile, vale a dire Francesco Totti. Un problema che la Roma ha sempre rinviato anche grazie all’incredibile longevità del suo capitano ad altissimi livelli. Tanto che non è più stato un problema. Ma il dopo-Totti resta comunque sullo sfondo e il Ljajic visto in campo a Udine, soprattutto quello del secondo tempo, ha fatto immaginare nel tempo una sorta di passaggio di consegne. Ljajic è diventato romanista quasi per caso in un finale di mercato rocambolesco. Ma forse il destino ha voluto che lui vestisse la maglia giallorossa in un periodo che comunque prelude all’addio, speriamo ancora non imminente di Totti al calcio giocato.
Totti è insostituibile per definizione, ma nel secondo tempo di Udinese-Roma, soprattutto quando i giallorossi sono rimasti in dieci, vedere Ljajic chiedere palla, tenerla, dribblare in ogni zona del campo e soprattutto offrirsi generosamente come punto di riferimento, beh, è stato un bel vedere. Capire che anche senza capitano c’era qualcuno in grado a livello tecnico e mentale di prendere in mano la squadra e traghettarla verso una vittoria sofferta ma di vitale importanza.
Il talento di Ljajic è ancora grezzo, da perfezionare. Come Totti ha un gran destro dalla distanza e soluzioni imprevedibili in zona gol. Meno di Totti per ora ha la visione totale di gioco, il terzo occhio, l’assist impensabile. Il serbo ha invece più dribbling e una maggiore agilità dovuta anche ai 16 anni di differenza, sì, proprio 16.
Ma se negli anni scorsi nessuno ha mai pensato ad una Roma senza Totti (scacciando il pensiero più in là), ora, vedendo sgambettare l’8 venuto dalla Serbia (e dalla Fiorentina), qualcuno inizia ad ipotizzare che l’acquisto quasi casuale di Ljajic possa in realtà aver posto una pietra miliare della Roma che verrà. Dipende ora da mille fattori, primo fra tutti la crescita di Ljajic, che potrebbe essere esponenziale viste le premesse. Il ragazzo ha carattere e spesso smania in panchina. Dovrà crescere anche sotto il profilo della pazienza. Ma oggi , conclude il Corriere dello Sport, può scatenarsi magari evitando di strafare e mettendosi al servizio della squadra. Il resto verrà da sè
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