rassegna stampa

Lamela: ”Tifo Roma. Questo è l’anno buono”

L'argentino è rimasto legato alla sua ex squadra ed è ottimista in vista della nuova stagione

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L’ex giallorosso, Erik Lamela, è stato intervistato sulle colonne del“Corriere dello Sport”. Tra gli argomenti trattati, anche il suo rapporto con i colori giallorossi. Questo uno stralcio della sua intervista:

Fino a poche settimane fa esisteva la possibilità che lei tornasse a giocare in Serie A.

«Ho letto molte cose sui giornali e magari qualche sondaggio o richiesta di informazioni di alcune società c’è stato, ma io non ho mai avuto né contatti diretti né dubbi sul mio futuro».

La Serie A la segue ancora?

«Lo scorso anno quando ho potuto ho guardato in tv alcune partite. Da voi ho molti amici, persone alle quali sono legato e auguro il meglio. E poi il campionato italiano rimane bello e difficile. Ve lo dico io che per due anni ci ho giocato».

La Roma le è rimasta nel cuore?

«Certo e infatti tifo perché i giallorossi vincano lo scudetto. La passata stagione hanno disputato un grande campionato, ma la Juventus era davvero difficile da battere perché aveva una continuità di rendimento impressionante. Quest’anno…».

Quest’anno?

«Credo che possa essere la volta buona. La Roma ha fatto un mercato importante, ha una grande squadra e tanti giocatori di indubbio valore. Ho la convinzione che possa lottare fino alla fine per lo scudetto e vincerlo. E poi risalirà anche in Champions League, un traguardo raggiunto nella scorsa stagione che la tifoseria meritava».

La partenza di Benatia però alla lunga potrebbe rivelarsi una perdita importante.

«La Roma ha fatto bene sul mercato e poi c’è sempre… Totti. Francesco ha una classe incredibile ed è davvero uno dei più grandi al mondo».

Sente ancora i suoi ex compagni?

«Sì perché sono amici, persone che sono state importanti per la mia crescita. Se sono il giocatore attuale devo molto alla Roma: quando sono arrivato in Italia ero giovane e mi hanno insegnato parecchie cose permettendomi di maturare come calciatore e come uomo».