Francesco Totti tocca quota 230 e arricchisce lo score, Alessandro Florenzi, discepolo attento del capitano tocca quota 7 in serie A e festeggia un suo personalissimo doppio primato: è già a quota 4 gol, uno in più del totale dello scorso anno. Ed è il capocannoniere di una Roma in cui segnano tutti, ma lui è ancora lì davanti con le sue quattro meraviglie.
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Florenzi: “Siamo una grande squadra”
Francesco Totti tocca quota 230 e arricchisce lo score, Alessandro Florenzi, discepolo attento del capitano tocca quota 7 in serie A e festeggia un suo personalissimo doppio primato: è già a quota 4 gol, uno in più del totale dello scorso...
E attenzione ai suoi diagonali, di destro e di sinistro, stanno diventando un marchio di fabbrica, rasoiate rasoterra che fanno male, tra l’altro scagliate di prima intenzione, senza doversi aggiustare il pallone. Per questo più traccianti perché non danno il tempo al portiere di chiudere lo specchio, per questo più difficili come gesto tecnico perché non è facile calciare in corsa e indirizzare esattamente il pallone nell’angolino in diagonale.
Nella ripresa poi, Florenzi ha tentato un gol alla Boninsegna (tanto per citare un grande centravanti interista del passato) con una girata volante degna di un bomber vero. Handanovic ha fatto il miracolo, ma veramente Alessandro ha sfiorato l’apoteosi. Il resto, e non è poco, è stato un continuo sovrapporsi avanti e indietro, correndo per quattro, a raddoppiare gli avversari e ripartire, fin quando gambe, polmoni e Garcia hanno detto stop. Un’ora di grande Florenzi a divertirsi e divertire lì davanti con il capitano e quel funambolo di Gervinho. Un Florenzi così potrebbe essere molto utile anche a Prandelli in chiave nazionale.
Lo scorso anno ti lamentavi, volevi segnare di più e Totti ti ha dato qualche suggerimento?
«Imparando dai campioni si può solo migliorare, sto imparando tanto da Totti e dagli altri».
Primo tempo mai visto, avete annichilito l’Inter. Il segreto?
«Non c’è, accorciamo bene e facciamo ripartire bene la squadra. E siamo bravi a metterla dentro. Questo fa di noi una grande squadra».
Hai giocato in tutti i ruoli. Questo è il ruolo in cui ti trovi meglio?
«Sinceramente mi trovo davvero bene, attaccando la porta con 30 metri in più hai più fiato e riesco a gestire meglio la partita e ad essere più lucido sotto porta».
Avete cercato di calmare l’euforia nell’intervallo? Corri più tu o Gervinho? «Gervinho, assolutamente, oggi ha fatto due scatti in cui ha bruciato l’avversario. E’ imbarazzante. Sulla prima domanda, ci ricordavamo di altre gare perse con l’Inter e abbiamo continuato a giocare, è andato bene anche il secondo tempo».
LA CONFESSIONE DI WALTER - Interrogato su Gervinho, Sabatini ha candidamente ammesso: «Io non lo avrei preso con un altro allenatore e un altro contesto, Rudi lo ha chiesto e io sono andato avanti con una trattativa non facile. A quel punto Gervinho andava preso perchè il tecnico ha chiesto un giocatore che aveva allenato e con cui aveva vinto, quindi non ci sono state discussioni sotto questo profilo».
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