rassegna stampa roma

«Pastore via entro 15 giorni»

(Il Romanista – R.Smitt) «L’unico giocatore del Palermo sul mercato è Pastore». E ancora: «La situazione nel giro di quindici giorni si deve risolvere, altrimenti Pastore rimane da noi».

Redazione

(Il Romanista - R.Smitt) «L’unico giocatore del Palermo sul mercato è Pastore». E ancora: «La situazione nel giro di quindici giorni si deve risolvere, altrimenti Pastore rimane da noi».

Ancora parole di Maurizio Zamparini, stavolta in radio, a La politica nel pallone su Gr Parlamento, importanti visto che riconfermano la probabile cessione del gioiellino argentino e che - è l’elemento nuovo - si fissano pure i tempi. È già tanto, soprattutto dopo l’apertura di Zamparini alla Roma di pochi giorni fa, ma non è ancora tutto. Tutto quello che ha detto in radio circa la questione che fa sognare i tifosi della Roma è questo: «Pastore? La situazione è in mano al procuratore, nel giro di quindici giorni si deve risolvere, prima che finisca la Coppa America, altrimenti Pastore rimane da noi. Al 90% comunque andrà via, perché è un desiderio del giocatore. Quando sente certi club che lo vogliono è normale. Dispiace lasciarlo andare via, visto che è l’unico fuoriclasse che ho avuto da presidente».

Tra le tante cose che dice Zamparini, forse quella più importante è l’incipit: «La situazione di Pastore è in mano al suo procuratore...», l’ormai notissimo Simonian (ha quasi il nome di un personaggio da romanzo). Bene. Anzi male uno direbbe visto quello che si è scritto in questi giorni, cioè che Walter Sabatini ha litigato col procuratore argentino per via della questione Alvarez, praticamente preso dal nuovo diesse romanista e praticamente interista adesso. Non è così, non che Alvarez non vada all’Inter (lì o all’Arsenal) ma che Sabatini e Simonian abbiano litigato. Non erano amici prima, non sono nemici adesso. I loro rapporti erano d’affari e continueranno ad essere d’affari. La cosa è confortante. Sabatini e Simonian non hanno litigato per la questione Alvarez semplicemente perché l’ultimo fenomeno del calcio argentino (ah, ma prima quando era romanista no?) non è finito alla Roma non per responsabilità specifiche di Simonian, ma perché il Velez, la sua squadra di appartenenza, s’è rimangiata la parola e una volta fiutata la possibilità di fare l’asta ha preferito farla. Questo il quadro più un altro piccolo enorme particolare. A quel tempo Sabatini aveva virtualmente chiuso con tutti i protagonisti della vicenda l’operazione Alvarez - a un prezzo attorno agli 8 milioni - ma senza avere ancora nessuna delega da parte della vecchia società. Ci fosse stata adesso Alvarez avrebbe avuto già l’armadietto a Trigoria. Se ancora ieri il Velez faceva sapere qualcosa del tipo «per Ricky niente è deciso, ci sono Inter, Arsenal e ancora la Roma» è ancora e soltanto per cercare di far lievitare il prezzo del centrocampista offensivo che finirà a Milano. Amen.

A Roma potrebbe finire un giocatore che vale tanto di più e fa sognare ancora di più i tifosi della Roma: Javier Pastore. E’ lui il colpo che gli americani, Baldini e Sabatini vogliono. E’ lui il colpo che vogliono i tifosi della Roma. La strategia è chiara. Far decantare il mercato, non innervosire Zamparini, continuare il lavoro ai fianchi, a tutti i fianchi possibili, sviluppare il mercato, quindi soprattutto quello delle cessioni per avere i soldi buoni per l’offerta che spariglia tutto.

Al Palermo potrebbe finire lo stesso Lamela che Sabatini - pure qui - ha opzionato (e che si potrebbe prendere per una decina di milioni). I soldi buoni potrebbero arrivare dalla cessione di Vucinic o da quelle di Menez-Borriello. O di chissà chi altro (ma non De Rossi, De Rossi no). L’altra cosa sicura, oltre al fatto che la Roma vuole Pastore, è che Pastore vuole la Roma. Forse è per questo che Zamparini comincia a mettere fretta. E chissà di cosa s’è veramente parlato a tarda serata dopo il Cda della Roma...