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José Angel in ritiro: “Conta solo lavorare”

(Repubblica.it – F.Ferrazza) – Josè Angel Valdes è stato presentato prima ai tifosi, poi alla stampa. Nel gelo di Riscone (si sono addirittura imbiancate le cime più alte intorno alla cittadina), l’esterno spagnolo, campione...

Redazione

(Repubblica.it - F.Ferrazza) -Josè Angel Valdes è stato presentato prima ai tifosi, poi alla stampa. Nel gelo di Riscone (si sono addirittura imbiancate le cime più alte intorno alla cittadina), l'esterno spagnolo, campione d'Europa con l'Under21 spagnola, è salito sul palco della festa di presentazione allestita su un palco al centro di Riscone, incurante della pioggia e ancora piuttosto frastornato.

"Un pubblico molto caloroso, già l'ho potuto constatare", la sua ammissione. Una nottata per recuperare energie e, il giorno dopo, la presentazione ufficiale alla stampa, dopo aver provato subito un brivido in campo per un intervento involontario di Rosi. Ruvido, diretto, di poche parole, non ha timori reverenziali il nuovo esterno sinistro giallorosso, al quale è impossibile strappare un sorriso durante le foto di rito.

MAGLIA NUMERO TRE - Sarà il numero tipico dei terzini di una volta a finire sulle spalle di Angel. "Un piacere essere qui, è vero che mi ha cercato il Barcellona, ma la Roma ha dimostrato di credere in me. Ora devo solo lavorare. Sono qui per conquistare una maglia, nulla è scontato, non parto per essere sicuramente titolare".

'TRABAJO' - Lo ripete in continuazione: "Devo solo lavorare, lavorare e ancora lavorare. E ancora. "Il mio obbiettivo è impegnarmi e imparare. Ho parlato con Luis Enrique, lui ha un'idea propositiva di calcio, che deve essere manovrato. In campo ho visto bravi giocatori, quindi ce la possiamo fare a vincere subito. La Roma è un grande club, che metto tra i più grandi d'Europa".

ROBERTO CARLOS -"Nel mio ruolo uno dei più grandi interpreti è stato lui e mi piacerebbe anche solo avvicinarmi a lui. Mi piace spingere sulla fascia, andare all'attacco, ma il mio primo pensiero è dare tutto per questa maglia".

'COTE' - "Mi chiamano così da quando ero bambino, soprannome al quale sono affezionato, che non ha un significato particolare e che non metterò sulla maglietta, dove ci sarà J. Angel. Ho un profilo su Twitter, sul quale passo il tempo il tempo libero, poi mi piace giocare alla playstation con gli amici".

BOJAN -"Grandissimo giocatore, è un bene averlo, ma non andrà caricato di troppe responsabilità".

LAZIO - "Conosco la forte rivalità tra i due club, ma sarà il campo a dire chi è il più forte".

TOTTI - Ma è sempre il capitano giallorosso a far parlare di sé in queste giornate di preparazione. La polemica a distanza con Baldini non ha affatto levato il buonumore a Francesco Totti che, come al solito, attraverso l'ironia riesce a farsi capire più di mille parole. E sono un paio di battute del capitano romanista a sintetizzare l'attuale momento vissuto nello spogliatoio da lui e dall'amico De Rossi. Sul palco della festa a Brunico, Francesco, raggiunto tra le Dolomiti da papà Enzo, durante l'asta benefica per la vendita della maglietta sua e di quella di Daniele, si è divertito. "Mi è arrivata un'offerta di mille euro dall'Inghilterra...", la prima. "La maglia di De Rossi? Vale tanto, visto che sarà l'ultima con la Roma... io offro 12euro". Il solito modo di Totti per sdrammatizzare, lanciando comunque frecciate con un obbiettivo facilmente identificabile. Perché il numero dieci continua a trincerarsi nel silenzio, confidandosi ovviamente solo con amici e familiari, rinviando qualsiasi dichiarazione pubblica a data da definirsi. Mentre De Rossi è in pieno subbuglio da rinnovo contrattuale, con le sirene del Manchester City che gli rimbombano nei pensieri (sarebbero ben 9 i milioni netti a stagione offerti al centrocampista).

LEZIONI D'ITALIANO - Un'ora e mezza al giorno di intenso lavoro per imparare il più in fretta possibile l'italiano, migliorando soprattutto i termini calcistici. Luis Enrique e il suo staff sono seguiti quotidianamente da un interprete specializzato, Claudio, un ragazzo di 34anni proveniente dalla scuola di interpreti di Trieste, con il quale leggono i giornali e seguono le telecronache italiane delle gare della Coppa America. Meno semplice di quello che si potrebbe pensare il passaggio dalla lingua spagnola a quella nostrana, ricca di più suoni e delle doppie, quasi impossibili da pronunciare per gli spagnoli. L'interprete segue anche gli allenamenti a bordo campo, prendendo appunti in tempo reale, per poi riferire a Luis, in albergo, errori e storpiature dette in campo ai giocatori, a volte spaesati di fronte a termini che non conoscono. Da oggi anche Angel comincerà a prendere lezioni d'italiano.

STAGE - E sono in tanti gli allenatori che vengono ad aggiornarsi in questi giorni a Riscone. Tanta la forza attrattiva di un allenatore come Luis Enrique e i suoi metodi diventano oggetto di studio e aggiornamento professionale. Oltre a Franco Lerda, ex tecnico del Torino, e al vice di Delneri, Francesco Conti, è arrivato Serse Cosmi, reduce dalla fallimentare esperienza al Palermo.